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La scienza  dell’alimentazione sostenibile buona per il pianeta è innanzitutto conoscenza degli ingredienti e delle tecniche di preparazione migliorando la qualità e riducendo grassi e calorie. Specie negli States. 

Alimentazione sostenibile buona per il pianeta

Amalgamare, come in una buona ricetta, ricerca e sviluppo, nutrizionisti, tecnologi alimentari, marketing, soddisfazione dei consumatori, materie prime e design. Oggi la scienza e la tecnologia aiutano a migliorare l’approccio dietetico.

Per fare un esempio, l’ aggiunta di aria surriscaldata nel caso della cottura di biscotti ha permesso a un grande marchio italiano di produrre una linea che contiene il 40% di grassi in meno.

Si sta lavorando alla riduzione costante del sale bilanciando il gusto con spezie e erbe aromatiche. Almeno in Italia, perché negli Usa sale, ma anche zucchero e grassi, sono oggetto di un vero e proprio ostracismo.

Lotta all’obesità

I colossi industriali dell’alimentazione americana si trovano davanti a una difficile sfida, dettata dalla lotta all’obesità promossa a partire da Michelle Obama in persona insieme al sindaco di New York Michael Bloomberg che, in chiusura di mandato, si è dedicato a questa missione. Qual è la scommessa? Ridurre le calorie senza penalizzare il gusto dei cibi cui gli americani sono assuefatti da tempo.

Le indagini di mercato dicono infatti che i consumatori sono più attenti alla salute e dunque alla qualità del cibo. Così la Kellogg’s taglia del 30% gli zuccheri nei cereali per bambini. La Taco Bell annuncia un menù dove i grassi sono ridotti al minimo con l’obiettivo di rientrare nei nuovi parametri federali entro il 2020.

Ingredienti naturali e locali

Nei laboratori della PepsiCo in Illinois si studia il modo di sostituire il sale a partire dalle alghe, mentre l’ uva passa dolcifica senza avere gli effetti negativi dello zucchero. Si riscoprono le cucine locali con l’uso della senape nel Maine e dintorni, mentre sulla costa nord occidentale si riscoprono le cipolle dolci e le castagne che al palato danno un gusto di formaggio, ma senza colesterolo, mentre un amalgama preso dalle radici della pastinaca sostituisce il burro.

Se marchi come Starbucks e McDonald’s iniziano a indicare le calorie dei loro prodotti vuol dire che la mentalità sta cambiando anche nella patria del cibo spazzatura e  che l’alimentazione sostenibile comincia a farsi strada come fattore determinante di prevenzione e salute anche negli Stati Uniti.

 

 

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