Nobel Prize in Economic Sciences laureate, Amartya Sen addresses media after a book launch in New Delhi

Una lezione pubblica del premio Nobel per l’Economia Amartya Sen a Milano racconta il cibo equo e sostenibile. 

Amartya Sen a Milano

Chef stellati che abbagliano, food bloggers e programmi di cucina mostrano un mondo scintillante di sapori e alimentano una crescente attenzione ai minimi dettagli enogastronomici. Lo sfoggio di orgoglio e cultura culinaria rischia di far deviare Expo 2015 da più importanti temi quali la sostenibilità alimentare e lo spinoso problema della malnutrizione, nella sua forma di eccesso di cibo o di totale carenza.

A far riflettere sui temi dell’equa ripartizione delle risorse e il dramma della fame nel mondo è stata una conferenza di Amartya Sen, premio Nobel per l’economia sociale e professore a Harvard, nella storica sala Alessi di Palazzo Marino a Milano.

Politica e diritti

Il famoso economista ha tenuto una lezione pubblica sul “Rapporto tra alimentazione e popolazione nel mondo contemporaneo”, trattando i temi dell’equità sociale e della sostenibilità alimentare, sottolineando le diverse e numerose sfaccettature del problema della fame nel mondo, un argomento complesso e poliedrico che deve essere affrontato su molti fronti contemporaneamente.

Il professor Sen espone come il problema della mancanza di cibo sia di natura più economica che agricola. Ogni individuo ha il diritto di sviluppare le proprie potenzialità e l’accesso al cibo è la prima fondamentale tappa di questo processo. Tuttavia senza educazione, informazione e consapevolezza, non vi sarà equa ripartizione delle risorse né progresso.

La libertà e l’uguaglianza sono alle basi dello sviluppo. La sostenibilità alimentare non è legata a un concetto di solidarietà, come propaganda la parola equosolidale, ma rappresenta un requisito fondamentale per assicurare a tutti l’accesso alle risorse alimentari. La necessità di agire con lungimiranza non deriva da un timore di ciò che accadrà tra 100 anni ma di quel che succederà tra 10 anni, domani e perfino oggi. La sostenibilità si deve intendere invece come pratica quotidiana di principi necessari alla salvaguardia dell’ambiente.

Libertà ed equità

L’impegno di tutti è dunque la sostenibilità nei gesti della vita di tutti i giorni, nel rispetto dell’equità dei diritti umani, del cibo e del territorio. Bisogna imparare a conoscere nuovamente i prodotti, la stagionalità, le modalità di raccolta e coltivazione, i prezzi lungo tutta la filiera, così da fare scelte consapevoli e contribuire alla tanto auspicata sostenibilità.

La campagna entra in città con i servizi di consegna diretta dalle cascine, si coltivano orti metropolitani, si creano polmoncini verdi in cima ai grattacieli, si valorizza la filiera corta, si scelgono ristoranti e negozi attenti a provenienza, sostenibilità e stagionalità delle materie prime.

Expo 2015 sarà un’occasione per celebrare il cibo in ogni sua forma, ma soprattutto per riflettere sulla sua importanza come fondamentale diritto dell’uomo. E su come sfamare 9 miliardi di persone, affrontare il crescente divario sociale e le piaghe di malnutrizione e obesità, come soddisfare la crescente domanda di derrate alimentari e combattere l’abbandono delle pratiche agricole: queste le tematiche centrali dell’evento di Milano 2015, come sottolineato da Amartya Sen.

 

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Foto Ufficio Stampa