La lattina decorata da Vanessa Beecroft

Una gallery di “tele” d’eccezione per celebrare l’undicesimo anno di ¡Tierra!, il progetto di business responsabile di Lavazza.

Arte e sostenibilità = Tierra!

Sei opere esclusive in edizione limitata per la Vogue Fashion’s Night Out 2013 di Milano, Firenze e Roma. Sono le lattine che hanno realizzato in edizione limitata Fabrizio Donzelli, Stefano Arienti, Nico Vascellari, Francesco Vezzoli, Vanessa Beecroft e Mihret Kebede.

Per Francesca Lavazza, direttore Corporate image Lavazza Spa, l’arte è uno strumento di comunicazione che ha una responsabilità altissima.¡Tierra!, che quest’anno festeggia gli undici anni di attività è il progetto dall’impatto sociale e ambientale più significativo tra i molti di Lavazza. A Perú, Colombia e Honduras, i Paesi coinvolti nella fase uno del progetto, si sono aggiunti Brasile, India e Tanzania.

“Il nostro obiettivo: trasmettere know-how per migliorare la filiera del caffè a partire dalla base (i produttori coinvolti nella prima fase hanno ottenuto la certificazione di Rainforest Alliance)”, dice. “Ovvero lavorare in stretta collaborazione con gli interlocutori locali, per realizzare interventi al servizio della comunità, migliorare gli standard produttivi, implementare un modello di imprenditoria sostenibile. L’estate scorsa abbiamo inaugurato in Tanzania la scuola materna, un centro di accoglienza per giovani e un laboratorio di cucina per le donne”.

L’importanza dell’Africa

“Nella Tanzania settentrionale e alle pendici del Kilimangiaro siamo a 750 tra produttori e coltivatori coinvolti”, prosegue. “Stiamo pensando anche a un nuovo intervento in Etiopia, dove si trova l’unico caffè che cresce in modo spontaneo (il progenitore di tutte le piante di caffè del mondo), con proprietà organolettiche assolutamente uniche”.

“L’Africa rimane per noi territorio di estrema importanza: oltre ai progetti appena ricordati stiamo collaborando con International Coffee Partners, ICP (Lavazza è membro dal 2001) in importanti interventi regionali in Tanzania e Uganda. Se da una parte la coltivazione del caffè ha un impatto non trascurabile sull’ambiente, rendendo necessari interventi per la tutela della biodiversità e delle buone pratiche agricole, è vero anche l’opposto: la trasformazione del clima a livello globale impatta sulle pratiche agricole e la resa dei raccolti”.

Dal 2010 ICP sostiene il progetto Coffee and Climate Change che si propone di investigare proprio quest’ultima relazione. Le domande a cui il programma si propone di rispondere sono: quanto caffè sarà disponibile a lungo andare? Quali regioni saranno investite più profondamente dal cambiamento? Occorrono nuovi strumenti per misurare il fenomeno e nuove tecniche per contrastarlo. Gli interventi pilota interessano Vietnam, Tanzania, Brasile e Guatemala.

 

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Foto Ufficio Stampa: La lattina decorata da Vanessa Beecroft