parco bio
Il Parco della Biodiversità è un progetto della Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari di Milano sviluppato sotto il coordinamento di Emilio Genovesi.

Il Parco della Biodiversità

In vista di Expo 2015 l’agrobiodiversità sarà quindi rappresentata utilizzando serre disposte in isolati con spazi aperti e coltivati per dare evidenza al contenuto più che alla struttura. Piante, colture, orti, giardini, installazioni, interazioni digitali, applicazioni, giochi, performance: una molteplicità di esperienze che stimolano e coinvolgono il visitatore utilizzando i linguaggi e i codici di comunicazione più diversificati.

Nella piazza della Biodiversità Mediterranea, in posizione adiacente alla Collina, sarà allestito uno spazio sviluppato da Slow Food, associazione internazionale no-profit che promuove una produzione agroalimentare su piccola scala, sostenibile, di qualità e che conta oltre 100mila soci, volontari e sostenitori in 150 Paesi e una rete di duemila comunità del cibo.

In questa piazza il visitatore affronterà quindi un percorso a tappe per scoprire il valore della biodiversità alimentare, conoscere alcune filiere produttive simboliche, degustare prodotti di tutto il mondo e acquisire consapevolezza circa la necessità di adottare nuove abitudini di consumo.

Tre motivi per visitalo

Un affascinante racconto che si dipana attraverso 8mila metri quadrati di parco, sette grandi serre che ospitano più di duecento diverse specie e varietà agrarie. Una mostra che “vive” nel senso letterale della parola: migliaia di piante da osservare, odorare, toccare, ascoltare (e, in alcuni casi, anche mangiare).

Dodici storie per scoprire la storia dell’agricoltura e l’origine di piante coltivate, alimentari e non, provenienti da ogni parte del mondo. In termini di ricchezza di specie vegetali, il Parco della Biodiversità non  avrà rivali. La densità in termini di agrobiodiversità accoppiata a uno storytelling sviluppato con media diversificati, rende la visita un’esperienza unica.

Visioni del futuro 

Nutrire un pianeta che al 2050 conterà dieci miliardi di persone è una necessità: la conservazione e l’uso razionale e sostenibile delle risorse agroalimentari sono delle tematiche ineludibili, dal punto di vista sociale, economico e culturale.
Rendere disponibile gli alimenti per tutti senza compromettere la salute dell’ecosistema complessivo è un obiettivo realizzabile, sia in termini quantitativi che in termini qualitativi. il Parco sarà fonte di stimoli che susciteranno nuovi interrogativi. Che futuro vogliamo? Che visioni vogliamo? 
Le risposte le daranno i visitatori.

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Foto Ufficio Stampa