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Si celebra l’11/12 e il 18/19 ottobre a Casola Valsenio in Emilia Romagna, la ventiquattresima edizione della Festa dei frutti dimenticati.

La Festa dei frutti dimenticati

Due fine settimana di eventi culturali e degustazioni per celebrare i frutti poveri che si utilizzavano una volta durante i mesi invernali. La Festa dei frutti dimenticati vuole celebrare giuggiole, sorbe, corniole, azzeruoli, carrube e molti altri ancora, che rappresentano una piacevole riscoperta per i golosi curiosi di novità.

Alberi e arbusti selvatici oppure coltivati negli orti e nei giardini producevano bacche e piccole drupe, saporite, dolci e succose. Frutti ben lontani da quella che è oggi la moderna agricoltura industriale: i frutti dimenticati sono legati ai ricordi d’infanzia, alle marmellate preparate una volta dalle nonne, ricette di campagna che comprendevano anche rosoli, liquori e conserve.

Sapori ritrovati

Riscoperti attraverso il recupero del valore delle tipicità dei territori, questi frutti si possono assaporare alla Festa dei frutti dimenticati di Casola Valsenio che li celebra assieme al noto marrone della zona. Arrivata alla ventiquattresima edizione, la festa si svolge per due weekend, 11/12 e 18/19 ottobre, densi di avvenimenti in cui si celebrano la cultura enogastronomica e le tradizioni del territorio.

Le aziende agricole locali esporranno sulle loro bancarelle queste delizie ritrovate per far riscoprire i sapori in purezza e illustrarne le proprietà, gli chef locali presenteranno piatti creativi per degustare questi frutti poveri in piatti elaborati e sapientemente abbinati a vini provenienti da vitigni antichi dimenticati.

Eventi della memoria

Vi sarà la possibilità anche di assistere a conferenze e partecipare a escursioni, percorrendo sentieri lungo i quali questi frutti crescono e prosperano spontaneamente. Infine per chi volesse mettere le mani in pasta, saranno offerti corsi di cucina per riconoscere e utilizzare questi frutti in sfiziose ricette. La colonna sonora della festa dei frutti dimenticati vedrà protagonista la musica itinerante di “Come eravamo” e “Basterd Jazz” e poi balli e canti popolari grazie alla “Bànda del Grell”.

 

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Foto ufficio Stampa