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È un dolce per far festa ma anche da portare in dono come simbolo di buon augurio. Quella del torrone è una tradizione natalizia molto diffusa in Italia fin dalla fine del 500. Una specialità golosa che la leggenda narra sia nata a Cremona. 

La magia del torrone

È antico, ma proprio per questo molto moderno. Il torrone fa parte dei dolci tradizionali italiani che non sono mai passati di moda: se le sue origini si perdono indietro nei secoli e risalgono forse alla cultura araba, i suoi ingredienti semplici e genuini ne fanno un alimento attuale e ricco di virtù, note già nel XI secolo in tutti i paesi che costeggiano il mar Mediterraneo.

Fra storia e leggenda

Sembra che a importare il torrone in Italia siano stati i commercianti veneziani, ma molto probabilmente la sua ricetta approdò nel nostro Paese grazie alla corte dell’imperatore Federico II, composta da cuochi e speziali che fondevano le culture latine e arabe in quella occidentale. La leggenda preferisce attribuire la nascita del torrone al matrimonio tra Bianca Maria Visconti, figlia del duca di Milano Filippo Maria, e il condottiero Francesco Sforza, celebrato a Cremona nel 1441.

Sarebbe per via dell’imponente torre campanaria della città, il Torrazzo, che il dolce a forma di torre inventato in onore della sposa fu chiamato “torrone”. In realtà, parecchi secoli prima, i latini lo chiamavano già “turun”, da “torreo” (abbrustolire, con riferimento alla tostatura di nocciole e mandorle), ma la zona di Cremona, alla quale fa riferimento la leggenda, fu senza dubbio uno dei fulcri di produzione e diffusione del dolce, tanto che alla fine del 700 contava già una ventina di produttori di dolciumi e mostarde.

Tradizione plurisecolare

Tra i negozi artigianali sorti a Cremona in quel periodo c’è anche quello che Enea Sperlari comprò nel 1836, dando inizio alla storia del marchio. Le sue mostarde e il suo torrone ebbero un grande successo in Italia ma anche all’estero, soprattutto in America, al punto da costringere Sperlari ad aprire nel 1911 uno stabilimento più grande, che venne dotato di un moderno impianto a vapore.

Non solo torrone

Cinquant’anni più tardi, dopo aver avviato la produzione di caramelle, lo stabilimento si trasferirà nella sede di via Milano, ancora oggi cuore dell’azienda. È proprio da qui che Sperlari porta avanti il suo lavoro, senza mai trascurare la scelta delle materie prime ma anche le idee innovative, cercando di utilizzare tecniche d’avanguardia per produrre oltre 10 milioni di confezioni di torroni e torroncini l’anno, sempre nel pieno rispetto della tradizione artigianale di un tempo.

La ricetta della bontà firmata Sperlari ha come ingredienti principali miele, nocciole, mandorle, zucchero e albume ma anche passione, qualità e prestigio, caratteristiche che hanno permesso all’azienda di entrare a fare parte del polo dolciario internazionale Cloetta.

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Foto Ufficio Stampa