pesca sostenibile

La vita di molte popolazioni europee dipende direttamente dal mare e dalle sue risorse. La pesca sostenibile tutela anche l’ecosistema marino. 

Pesca sostenibile: l’importante è conservare

Pesca, turismo, energia offshore non inquinante (come i campi eolici in mare): le zone costiere sono una risorsa che attira i viaggiatori, basta pensare ai santuari dei cetacei nel Mediterraneo, visitati da centinaia di migliaia di turisti che alimentano un’industria fondamentale per la nostra economia.

Considerata  l’importanza di questo patrimonio, dobbiamo utilizzarlo in modo responsabile evitare l’eccessivo sfruttamento delle risorse del mare, soprattutto la pesca. Il settore ittico della Ue è il quarto al mondo per importanza e fornisce ogni anno circa 6,4 milioni di tonnellate di pescato. La pesca e l’industria di trasformazione danno lavoro a oltre 350mila persone. L’Ue vanta infatti il territorio marino più vasto del mondo (mille200 porti) e la flotta mercantile più grande in assoluto. Il 90% del commercio estero e il 40% del commercio interno si svolgono per mare.

La priorità consiste quindi nell’assicurarsi che la pesca sia sostenibile sotto il profilo economico ed ecologico, salvaguardando gli interessi dei consumatori. A tal fine, la Commissione ha presentato recentemente una riforma radicale della politica comune della pesca nell’Unione volta a garantire i mezzi di sussistenza dei pescatori e porre fine all’eccessivo sfruttamento e al depauperamento degli stock di pesce.

Fondo europeo

Le proposte prevedono la creazione di un Fondo europeo per gli Affari marittimi e la pesca (FEAMP) per il periodo 2014-2020 con accordi di partenariato definiti con tutte le autorità competenti, le parti economiche e sociali e gli organismi della società civile. Il Fondo aiuterà i pescatori a gestire la transizione verso una pesca sostenibile e le comunità costiere a diversificare le loro economie, finanziando progetti che creano nuovi posti di lavoro e migliorano la qualità della vita in tali regioni e non solo.

L’Ue infatti ha siglato accordi anche con i Paesi extra Unione europea e partecipa ai negoziati in seno alle organizzazioni regionali e internazionali della pesca per garantire che le acque di tutto il mondo siano regolamentate in un modo trasparente e sostenibile e non siano oggetto di sovrasfruttamento.

Tali accordi consentono inoltre ai pescatori dell’Unione di operare in acque remote, concorrendo in questo modo a garantire l’approvvigionamento del mercato europeo, in cambio di un contributo finanziario che consente ai Paesi extra Unione europea (compresi i Paesi in via di sviluppo) di investire nel proprio settore della pesca e nello sviluppo delle risorse ittiche locali.

Acquacoltura in ascesa

Esiste un divario crescente tra consumi e produzione di prodotti ittici nell’Unione. L’acquacoltura può colmare una parte di questo divario. Attualmente, un quarto del pesce e dei frutti di mare prodotti nell’Ue già proviene da impianti di allevamento e altre forme di acquacoltura. In termini di volumi, i mitili, la trota iridea e il salmone dell’Atlantico sono le specie più allevate, seguite da ostriche, orata, carpa comune, spigola e vongole.

L’acquacoltura europea applica norme rigorose in materia di ambiente, salute degli animali e tutela dei consumatori. La politica della pesca dell’Ue ha sempre tenuto conto degli aspetti ambientali. Tuttavia, recentemente la politica marittima ha adottato un approccio più globale, che prende in considerazione tutti gli usi del nostro spazio marittimo.

L’obiettivo è valorizzare i punti di forza e la tradizione dell’Europa nella ricerca, tecnologia e innovazione marina e contribuire alla strategia Europa 2020 per un crescita intelligente, sostenibile e solidale, senza trascurare competitività delle imprese marittime, occupazione, ricerca scientifica e tutela dell’ecosistema marino. L’obiettivo è garantire lo sviluppo economico, salvaguardando nel contempo la sostenibilità ambientale.

Per sottolineare l’importanza dei mari in quanto elemento fondamentale della nostra società e della nostra economia, l’Unione europea celebra ogni anno, il 20 maggio, la Giornata europea del mare.

 

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