Olimpia Biasi, artista trevigiana ospite alla Biennale di Venezia 2013, ha presentato la sua ultima creazione: un libro che illustra la sua passione per la Natura.

Storie vegetali nel giardino di Olimpia

Alla galleria Antonia Jannone di Milano Olimpia Biasi ha presentato la sua ultima creazione, il libro Lagapantodiluchino e altre storie vegetali nel giardino di Olimpia,  in cui l’autrice ripercorre attraverso la scrittura e le illustrazioni la sua passione per il mondo naturale.

Pittrice per vocazione e giardiniera per induzione, racconta in questo modo  la connessione tra le sue opere artistiche e quelle vegetali: sono esposte, infatti, anche alcune delle tavole più belle contenute nel libro, oltre a una selezione di altre opere pittoriche messe a disposizione dall’artista.

È nella campagna trevigiana che Olimpia ha trasformato una terra incolta in un meraviglioso giardino. Ha trovato un anonimo e vecchio fabbricato affacciato su una terra spoglia e gli ha ridato vita riscoprendo, sotto i tristi intonaci, l’antica dimora affrescata.

Giardino delle meraviglie

Le sue piante hanno storie romanzesche, caratteri diversificati, inclinazioni che si esprimono in un luogo magico tutelato da un genius loci benevolo. Scaturiscono infatti dalla simbiosi con il giardino, giorno dopo giorno, ora dopo ora, complice il grande gelso e il tavolo, le linfe verdi e violetto delle euforbie che hanno sbavato carte pallide.

I semi bruniti del finocchio, delle aquilegie, delle digitali si sono insinuate sotto la tempera bianca. Foglie nomadi, tranci di steli, pollini e insetti sono intrappolati nel colore.

Questa atmosfera è stata quindi ricreata grazie alle rose inglesi antiche e moderne che Marco Mazza, progettista di giardini ed esperto di rose, proprietario di Castello Quistini, ha portato per l’occasione.

 

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