La tradizione della pasticceria italiana classica e le decorazioni tipiche di quella angloamericana si uniscono nelle creazioni della cake designer Giada Farina, passata con successo dal design di interni a quello dei dolci.

Cake design: dolcezza e fantasia

Di recente ha vinto il Premio Artioli 2013 a Brescia, dedicato alle giovani imprenditrici. Un traguardo raggiunto per il suo entusiasmo, lo stesso di quando ha iniziato a cucinare a 6 anni con le nonne. E per l’intraprendenza nell’uso delle tecniche imparate in America e in Inghilterra, l’impegno che dedica allo studio e alla sperimentazione e la competenza che emerge dai suoi corsi e dalle sue dimostrazioni.

La ricerca per la fusione del raffinato gusto italiano con la tradizione dolciaria anglosassone è un tratto caratteristico dello stile di Giada Farina: il risultato è il laboratorio di pasticceria Le Torte di Giada, attivo da tre anni, che produce dolci su ordinazione e collabora anche con aziende specializzate nel settore alimentare come Bialetti, Paneangeli e Cameo.

Lavoro gratificante

«È bello vedere riconosciuto il proprio lavoro e lo studio», dice la giovane decoratrice. «In effetti la figura del cake designer in Italia non è del tutto sconosciuta, anzi, ha una grande storia. Le torte monumentali si sono sempre fatte, c’è una lunga tradizione di maestri pasticceri che hanno anche scritto libri e trattati. Io non ho fatto altro che prendere quelle ricette e svecchiarle».

In effetti, quello che oggi viene un po’ pretenziosamente chiamato cake designer ha solo cambiato nome seguendo la moda, ma non è affatto una figura nuova: «In passato il pasticciere svolgeva la maggior parte del lavoro all’interno della bottega – prosegue – ma quando si trattava di realizzare torte decorate speciali le affidava a un decoratore specializzato che portava a termine il lavoro. Ecco perché è indiscutibile che per essere un buon cake designer bisogna assolutamente conoscere le basi della pasticceria».

Ingredienti genuini

Secondo la giovane imprenditrice bresciana, non bisogna dimenticare che si sta trattando un alimento: «Decorare dolci è divertente, ma non è come modellare plastilina e non bisogna mai perdere di vista l’importanza del gusto. Quindi sono fondamentali tecnica e studio, per non abusare di coloranti artificiali e per utilizzare i materiali più adatti, anche perché i clienti finali sono quasi sempre i bambini.

Per questo motivo, in sostituzione dei supporti metallici, uso spesso pasta cruda, come gli spaghetti, per tenere in piedi i soggetti. Mi piace realizzare torte spettacolari, al limite della legge di gravità, ma che non debbano essere smontate per scartare parti che non si possono mangiare. Per esempio, i miei fiori sono realizzati con la tecnica base della scuola alberghiera, senza utilizzare paste che diventano troppo croccanti in bocca o che non siano poco gradevoli al gusto e sempre senza l’uso di fili metallici o altri sostegni».

Per Giada è di fondamentale importanza l’uso di ingredienti genuini e sicuri ed è convinta che anche nel settore del cake design si assisterà a un ritorno del classico: «Si tornerà alla pasticceria tradizionale, però con un occhio di riguardo alla decorazione, anche solo nelle semplici torte di frutta: la cromìa e la disposizione della frutta verranno rivisitate per dare un effetto particolare ai dolci senza pregiudicarne il gusto».

 

 

Ti potrebbe interessare anche:

New cake design

Food design: Paolo Barichella

Il food design arriva a casa

Foto Ufficio Stampa