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Finissima e dal sapore vagamente nocciolato, la Farina Bona è preparata con mais tostato. Naturalmente priva di glutine è adatta a ricette dolci e salate e può essere un’alternativa gustosa per l’alimentazione dei celiaci.

La farina bona

Prodotto di antica tradizione contadina, oggi riscoperto e valorizzato da un Presidio Slow Food, è tipica della piccola e impervia valle Onsernone, nel Canton Ticino a pochi chilometri da Locarno. Questa farina si ottiene dalla macinazione finissima del granoturco che viene precedentemente tostato e che le conferisce note gustative uniche e sorprendenti.

Prodotto storico

Storicamente, la farina bona era parte integrante della dieta degli abitanti della valle e si consumava con l’aggiunta di acqua, latte o vino. Andata in disuso nel dopoguerra è stata riscoperta in seguito al restauro del mulino di Loco fino a diventare un presidio Slow Food, grazie anche al coinvolgimento di privati e dell’Istituto scolastico Vallerano.

Tra le ricette tradizionali della farina bona, si scoprono abbinamenti semplici e quotidiani. Lo “zambiano”, prevedeva che alla farina bona fossero aggiunti il latte freddo e lo zucchero a formare una crema o un budino e la “poltina” che amalgama alla farina bona burro e acqua calda. Il chersciòn è una polenta di farina bona servita con l’aggiunta di panna e il mac abbina le note acidule dei frutti di bosco al gusto tostato della farina.

Interpretazione contemporanea

Oggi si utilizza nei modi più creativi: esiste anche il gelato alla farina bona, una specialità di Alberto Marchetti, celebre gelataio torinese che abbina questo insolito gusto alle paste di meliga, i tipici biscottini di farina di mais della tradizione piemontese, tutto poi affogato in un delizioso zabaione all’antica. Presto si potrà gustare questa meraviglia anche a Milano, Alassio e Roma.

Il sapore particolare di questa farina, che ricorda le nocciole tostate, si sposa molto bene con i dolci e la frutta, mentre nelle ricette salate, può enfatizzare il gusto di polpette e verdure. Utilizzata anche per preparare polenta, abbinata alla farina di castagne, la farina bona può dare quel tocco di eleganza e particolarità in più ai secondi di carne.

Oltre che nella valle di Onsernone, la farina bona si può comperare online tramite il sito http://www.tibiona.it che offre moltissimi prodotti anche per intolleranze alimentari e pasticceria creativa.

 

 

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Foto Ufficio Stampa