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 “I semi di mille rivoluzioni. Alce Nero: storie di ulivi, uomini e api” è il titolo del nuovo di Lucio Cavazzoni, fondatore del gruppo Alce Nero: storie di agricoltura biologica, in Italia e non solo, dove i protagonisti sono uomini e donne controcorrente.

Il nuovo libro di Lucio Cavazzoni

Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero, ha presentato ieri sera nello showroom di Valcucine, in corso Garibaldi a Milano, il suo ultimo libro, “I semi di mille rivoluzioni. Alce Nero: storie di ulivi, uomini e api”, scritto con Gaia De Pascale ed edito da Ponte alle Grazie.

L’incontro è stato il pretesto per raccontare, insieme con il giornalista Paolo Marchi, ideatore del convegno gastronomico Identità Golose, il giornalista Michele Serra, gli chef Simone Salvini, vegetariano formatosi nella brigata di Pietro Leeman, e Matteo Aloe, socio fondatore di Alce Nero, la storia di un’ agricoltura differente.

Il libro è una raccolta di percorsi non usuali, affrontati da rivoluzionari, come li definisce Lucio Cavazzoni, in realtà gente comune che a un modello industriale, più semplice e remunerativo, ha preferito la strada più stretta di un’agricoltura artigianale, più rispettosa della natura e dei suoi ritmi.

Libro corale

“Abbiamo scritto questo libro – spiega il fondatore di Alce Nero – con l’intento di trasmettere un nuovo messaggio, un concetto secondo cui non esiste un vero prodotto se non c’è una vera relazione, tra chi lavora e la terra stessa. Perché l’agricoltura, prima di essere business è vita, e un prodotto, se non racconta niente della sua storia, è nulla”.

Il racconto tesse le fila di una vicenda iniziata quasi 40 anni fa, quando un gruppo di apicoltori e agricoltori decise di intraprendere una sfida nuova, un percorso diverso, per instaurare una relazione più equilibrata con la natura e il mondo animale. Alce Nero da allora è la fotografia di uomini e donne che con il loro lavoro, la loro fatica e le loro battaglie, tentano di vivere e trasmettere una cultura del cambiamento, per avere un cibo migliore, per vivere in un mondo migliore.

Racconto di formazione

Le prime pagine del libro sono il racconto di un incontro, riverente e rispettoso, fra Lucio Cavazzoni e un campo dentro cui vivono ulivi secolari. Le parole dell’autore rispecchiano tutto il suo concetto di natura: “Ho visto persone abbracciare una di queste piante per lungo tempo, altre entrarvi dentro quando il tronco è cavo, altre ancora trascorrere un intero giorno, o un’intera notte, sotto la loro chioma. Senza leggere. Senza parlare. Solo stare. Solo sentire. Ogni volta che ne ho l’occasione entro in uno di questi boschi millenari. Lo faccio con riguardo, in silenzio. Mi sento osservato ed estraneo, sono in grande soggezione: loro sono e sanno molto più di me”.

Nel nostro paese la cultura del biologico avanza, lentamente e con difficoltà ma con un trend in crescita costante. Come ha sottolineato Michele Serra: “Nonostante tutto bisogna essere ottimisti, e la crisi economica che stiamo vivendo gioca un ruolo importante, perché ci costringe a fermarci e a riflettere”. Perché dentro di noi entrano le parole e il cibo. Per guarire. Per stare bene.

 

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Foto Ufficio Stampa