Dopo il K-Pop e il K-Movie e la K-Beauty, anche il K-Food ha ormai conquistato gli italiani, che stanno imparando a utilizzare in cucina anche gli ingredienti coreani, noti anche per le loro proprietà salutistiche, mescolandoli con quelli italiani con ottimi risultati di gusto. Dal grande fungo King Oyster alle salse, dalle paste fermentate al più famoso kimchi, è facile ottenere un interessante mix creativo per una deliziosa cucina che non conosce confini. 

Italiani pazzi per il K-Food 

AT Korea, l’agenzia governativa sudcoreana creata dal Ministero dell’Agricoltura per la promozione dei prodotti agroalimentari e ittici sudcoreani, ha chiesto allo chef Daniel Canzian di studiare un menu con nuove ricette che attraverso l’uso di ingredienti già pronti e facili da usare, come per esempio i funghi king oyster, le paste fermentate di soia doenjang, l’olio di sesamo, le famose salse ssamjang e gochujang, e naturalmente il più conosciuto di tutti questi ingredienti, il kimchi, potesse essere rappresentativo di questo innovativo stile gastronomico.

Supercibi naturali

Tra i tanti supercibi disponibili in Italia nei negozi di prodotti coreani, spicca il fungo King Oyster (Saesongyi Mushroom) il cui contenuto proteico è simile a quello della carne, il doppio di quello degli asparagi o dei cavoli, quattro volte quello delle arance e dodici volte quello delle mele. Ricco di vitamina C e vitamina B6, che non si trovano in altri funghi, è particolarmente benefico nella cura della pelle ed efficace nel rallentare l’invecchiamento.

Oltre al fungo King Oyster, ecco la yuja, un frutto ibrido tra il mandarino e il papeda (un agrume proveniente dall’India), che bilancia gli ingredienti grassi con la sua giusta acidità e previene raffreddori e influenze. Non può mancare nemmeno il famoso kimchi ovvero il  contorno fermentato a base di cavolo cinese, condito con aglio, cipollotti e peperoncino macinato, che rafforza il sistema immunitario grazie alle sue proprietà anti-invecchiamento. 

Sapori deliziosi e unici

Sapori nuovi ma sorprendenti in una cucina fusion che possono esaltare la tipicità del piatto italiano con i più famosi prodotti coreani come suggerisce Daniel Canzian. Lo chef in alcune sue ricette ha rivisitato per esempio un classico spaghetto al pomodoro che diventa uno spaghetto vegetale con salsa Ssamjang, il riso in cagnone (tipica ricetta lombarda e piemontese) arricchito con funghi King Oyster, fino al maialino croccante insaporito con olio di sesamo e Kimchi. 

Tradizione antichissima

“Il K-Food, gli alimenti coreani, dalla lunga tradizione millenaria, forniscono equilibrio nutrizionale, armonia di sapori e colori”, ha commentato Ha Jung-A (nella foto), direttrice di AT Korea Parigi. “Si tratta per lo più di cibi fermentati che garantiscono anche attraverso metodi di cottura come bollitura, al vapore o alla griglia, proprietà nutrizionali fondamentali per il benessere dell’organismo. Proprio come la cucina italiana, quella coreana è caratterizzata da una grande varietà di prodotti regionali e stagionali, che la rende una delle cucine più complete al mondo. Il nostro obiettivo è proprio quello di far conoscere gli ingredienti coreani che possono esaltare la cucina italiana, che tra l’altro in Corea è molto amata”. 

Condimenti e sapori unici

Ma non solo alimenti, in Corea i condimenti tradizionali sono ancora alla base della cucina, per esempio le paste fermentate di soia e peperoncino o l’olio di sesamo: quella di soia è una pasta di fagioli di soia fermentati, fonte di lisina, un amminoacido essenziale per gli occhi e ricca di proteine e di vitamine; mentre l’olio di sesamo è un olio ricco di minerali e Omega3 e ottimo integratore per la crescita dei bambini e contro l’osteoporosi degli anziani. 

“La tradizione delle ricette della cucina italiana, come quella coreana, si basa al 100% sulla materia prima, da rispettare con preparazioni semplici, perché in questo modo emerge la bontà del prodotto”, ha commentato lo chef Daniel Canzian. “Io non ho fatto altro che utilizzare gli squisiti prodotti coreani per insaporire e completare in modo creativo alcune ricette tipiche locali così da rendere facile ai palati la comprensione dell’alta qualità che questi esprimono. La versatilità di questi ingredinti poi li rende perfetti anche per lanciarsi in numerose altre sperimentazioni  innovative in cucina”.

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Foto Ufficio Stampa