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Una soluzione pratica e gustosa per riciclare gli avanzi, di gran moda nei ristoranti di tutto il mondo e di nuovo protagonista della cucina italiana: bentornate polpette!

Polpette: la rivincita degli avanzi

In Svezia è il piatto nazionale, negli Stati Uniti i meatballs spaghetti simboleggiano la tradizione gastronomica italo-americana e in Oriente si cuociono anche al vapore, con pesce e zenzero: sono moltissime le varianti in cui vengono proposte in ogni parte del mondo. Altro che cibo povero! Le polpette si prestano a moltissime combinazioni di sapori, si possono reinventare a ogni stagione, secondo quello che si ha nel frigo e si servono come antipasto, secondo o insieme a pasta, minestre e verdure.

La crisi ha fatto sì che i riflettori della gastronomia venissero puntati verso ricette facili, economiche ma al tempo stesso gustose e nutrienti e la polpetta ha tutti i requisiti per recitare il ruolo di protagonista. Non a caso le librerie sono colme di ricettari dedicati alle polpette ed è da poco uscito il sequel del film di animazione “Piovono polpette”, prodotto da Sony e Columbia Pictures, nel quale la pallina di carne torna a divertire grandi e piccini.

Elogio della polpetta

E non è finita. A quanto pare la polpetta non è un’eroina solo nel cinema d’animazione e molti tra i migliori chef italiani sono convinti che “Una polpetta ci salverà”. Si intitola così l’elogio della polpetta che Giancarlo Roversi e Anna Scafuri hanno presentato a ottobre, un’opera che ripercorre la storia del piatto da recupero di carne per eccellenza, analizzandone il suo ruolo culinario, sociologico e storico. Sono 120 le ricette riportate nel libro, edito da Giunti, svelate con grande orgoglio da affermati chef italiani. “Perché la polpetta – sostiene il premiatissimo pluristellato cuoco Massimo Bottura – è la nostra bandiera”.

La prima apparizione delle polpette risale al medioevo, nel ricettario “Libro de arte Coquinaria” di Mastro Martino. Qualche secolo dopo Pellegrino Artusi la nomina ne “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, sottolineandone la semplicità: “Non crediate che io abbia la pretensione di insegnarvi a fare le polpette. Questo è un piatto che tutti lo sanno fare cominciando dal ciuco”.

Ricette antispreco

Una semplice ricetta antica e una lunghissima tradizione che si fondono in una tendenza attualissima: il riciclo alimentare. Sulla scia della moda del recupero, sono molti i ristoranti che si sono concentrati su questo piatto. Per esempio a Milano c’è “Ciccilla“, la prima vera polpetteria milanese, che offre una vasta selezione di piatti. L’idea è nata con lo scopo di promuovere l’imprenditoria sociale e di inserire nel mondo del lavoro persone svantaggiate. Sull’onda di questa missione, da ormai tre anni offre i sapori della tradizione e alimenta progetti che rendono Ciccilla molto più di una semplice gastronomia.

Sempre a Milano, è nato anche “The meatball family“, il ristorante aperto dal presidente di Milano Food Week Federico Gordini insieme ad altri soci, tra i quali l’attore Diego Abatantuono. L’atmosfera ricorda i locali alla moda di New York, ma “la famiglia della polpetta” nasce dall’idea della tavola italiana, attorno alla quale una numerosa famiglia si siede a mangiare, nel contesto che ha dato vita ad alcune tra le più importanti ricette tradizionali italiane.

Niente di nuovo, quindi. Semplicemente un cult. Qualcosa che già esisteva e che nei secoli è stato in grado di rinnovarsi e di adattarsi alle diverse epoche. Un fenomeno sociale capace di di trasformare lo spreco in risorsa e far sentire il calore familiare di un tempo.

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