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È uscito il libro che raccoglie gli scritti dell’architetto che ha costruito il FAI, Fondo Ambiente Italiano. 

Renato Bazzoni: “Tutta questa bellezza”

Forse molti lo ignorano, ma accanto a Giulia Maria Crespi, che ancora oggi si batte per la difesa dell’ambiente italiano e proprio in questi giorni è in prima fila contro la liberalizzazione degli Ogm nel nostro Paese, ci fu l’architetto che nel 1975 ha contribuito in modo determinante a fondare il FAI, il Fondo Ambiente Italiano.

Renato Bazzoni ha speso tutta la vita nella difesa attiva del patrimonio italiano e oggi gli viene finalmente dedicato un libro a cura di Antonella Cicalò Danioni, con le prefazioni di Andrea Carandini e Giulia Maria Mozzoni Crespi.

Figura di riferimento

Uscito in edizione Rizzoli Tutta questa bellezza, raccoglie gli scritti scelti (tra una vasta quantità di materiale di grande interesse) di Renato Bazzoni, architetto milanese (1922-1996) che prima militò in Italia Nostra, per la quale progetta e cura ‘Italia da salvare’, mostra itinerante nazionale e internazionale che in tre anni, dal 1967 al 1969, godrà di un’eccezionale popolarità e spalancherà una porta mai richiusa sulle ferite inferte alle bellezze del nostro Paese. Passando dalla denuncia alla tutela attiva Renato Bazzoni, con Giulia Maria Mozzoni Crespi, Alberto Predieri e Franco Russoli fonda il FAI, Fondo Ambiente Italiano, di cui sarà anima e artefice per i vent’anni successivi, fino alla morte nel dicembre 1996.

Profondità di pensiero

Sarà il testo a rivelare la profondità del suo pensiero, sempre espresso con uno stile inconfondibile per la chiarezza della scrittura, ricca comunque di mille sfumature. Preme qui sottolineare la vera, grande convinzione che ha sostenuta una vita piena di passione e cioè che la conoscenza e quindi il godimento di ciò che di bello l’Italia offre a piene mani è una ricchezza intima, ma condivisibile, che ci conforta e che nessuno in nessun caso può portarci via.

No alla semplificazione

Renato Bazzoni non si è mai piegato alla dittatura della semplificazione che tutti invece più o meno consapevolmente subiamo. Sosteneva che non è “la gente” a non capire; sono gli intellettuali, gli esponenti della cultura che non sanno spiegarsi. Anzi, sosteneva, pare che sia ritenuto più bravo quello che meno sa farsi comprendere. Bozzolo d’oro chiamava questa sostanziale chiusura, a cui contrapponeva la mobilitazione dei cittadini: cittadinanza attiva, la chiamiamo oggi.

Le Giornate Fai

Negli ultimi mesi della sua vita, davanti alla file sempre più numerose che animavano le Giornate FAI di Primavera alle loro prime edizioni, si chiedeva cosa animasse quelle folle (oggi strabocchevoli, come le scorse settimane hanno dimostrato). Non la profonda conoscenza di questo o quel bene culturale – si rispondeva – ma la voglia di esserci. Di tutelare  un ricordo familiare (in quella chiesa magari si era sposato il nonno), un paesaggio amato da ragazzo, e tante altre piccole motivazioni che fanno parte del tessuto di ogni vita.

I fili di queste trame e questi orditi Renato Bazzoni li raccoglieva tutti, perché sapeva ordinarle in una proposta culturale semplice, che tenesse conto anche dei bisogni minuti: un posto per ristorarsi o per sedersi, un piccolo ricordo da portare a casa. A questi principi, oltre che al rigore scientifico dei suoi restauri, si ispira il modo di tutelare i Beni dell’Architetto del FAI.

Saper vedere

Oggi più che mai non è la domanda di cultura che manca, è la risposta; sostituita dall’offerta mercantile che non ha niente a che fare con un’economia etica e sana che deve sostenere anche finanziariamente i Beni culturali attraverso i circuiti pubblici e privati. Solo così sarà possibile estrarre, nel Paese più ricco di tesori d’arte al mondo, quel famoso “petrolio italiano”che con un’espressione banale, ma efficace la Commissione cultura europea non si stanca di invitarci a estrarre. Non bisogna neanche scavare granché, affiora ovunque alla luce del sole. Basta saper vedere.

Capire l’Italia di oggi

E allora leggetelo questo libro, a partire dalle prefazioni che fotografano l’uomo e il suo lavoro con grazia e profondità. E continuate nelle sezioni dedicate a Venezia, al paesaggio, all’architettura, all’inquinamento, alla natura,  al turismo sostenibile. Vi renderete conto che avete tra le mani uno strumento potente per capire l’Italia di oggi e per godere, ovunque voi siate, di uno spazio in più: la comprensione profonda e toccante di quanto state vedendo dalla vostra finestra.

Renato Bazzoni – Tutta questa bellezza, scritti scelti a cura di Antonella Cicalò Danioni, Rizzoli Editore, 2014, pagg. 364, euro 19

 

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