Si chiama Settesoli, come il feudo che nel celebre romanzo Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, don Calogero Sedara diede in dote ad Angelica per il suo matrimonio con Tancredi, prediletto nipote del Principe di Salina. Ed è la vigna fotovoltaica più grande d’Europa.

Settesoli: la vigna fotovoltaica

Inserito nella Strada del vino delle Terre Sicane, distretto vinicolo degradante sul mare che comprende Menfi, Contessa Entellina, Sciacca, Santa Margherita del Belice e Sambuca di Sicilia (Ag), questo territorio rurale a prevalenza vinicola è adiacente ad alcuni siti archeologici di notorietà internazionale come Selinunte e la Valle dei Templi di Agrigento.

Il patrimonio viticolo dell’azienda Settesoli è formato da vitigni tipici della fascia mediterranea come il Grecanico, il Grillo, l’Inzolia e il Nero d’Avola, ma anche da vitigni di recente importazione in Sicilia come il Cabernet Sauvignon e il Merlot, che per gli eccellenti risultati prodotti sono passati dal piano di microimpianto alla coltivazione su larga scala.

Nata nel 1958 a Menfi per iniziativa di un gruppo di viticoltori, Settesoli si è sviluppata nel corso dei decenni. Oggi, con 2mila e 300 soci, una superficie vitata di quasi 6mila ettari, 4 stabilimenti, una capacità lavorativa di circa 500mila quintali di uve all’anno e una produzione di 22 milioni di bottiglie di vino ogni anno rappresenta la più grande azienda vitivinicola siciliana, il più grande vigneto d’Europa e un autentico distretto del vino: tra Montevago, Menfi e Santa Margherita Belice ben il 70% delle 5mila famiglie presenti sono coinvolte a vario titolo in Settesoli.

Attenzione per l’ambiente

Settesoli è un’azienda estremamente attenta alla salvaguardia dell’ambiente e all’approccio green oriented, testimoniato da numerose misure di tutela del territorio e da attente procedure di autoregolamentazione a partire dal packaging, che esclude l’utilizzo di fibre di legno.

La Cooperativa ha inoltre ridotto negli anni la quantità di vetro impiegata per ciascun contenitore fornito dalle vetrerie. Considerando una produzione di 26 milioni di bottiglie/anno e una riduzione di peso pari a 100 g/bottiglia ha così ottenuto una riduzione di ben duemila e 600 tonnellate di vetro/anno che tradotto in termini energetici significa un risparmio di circa 350mila kw/anno.

Settesoli si è adoperata anche nella riduzione del 50% di trattamenti sul vigneto: ciò porta a un risparmio di 3.000 litri di acqua che, moltiplicati per 6.500 ettari di vigna, si traducono in 19 milioni e 500mila litri di acqua e circa 20mila chili di fitofarmaci in meno, riducendo quindi al minimo l’impatto ambientale a tutto vantaggio della salute del consumatore, massimizzando la salubrità del vino e minimizzando i residui.

Illuminazione a Led

Nei quattro piazzali degli stabilimenti Settesoli di Menfi è operativo il nuovo sistema di illuminazione che consente un risparmio annuo di energia di 109.680 Kwh, per dieci ore di funzionamento giornaliero. In pratica l’intervento è paragonabile all’installazione di un altro impianto fotovoltaico da circa 73 kWp.

Cantine Settesoli ha inaugurato già il 30 maggio 2008 la più grande realtà fotovoltaica d’Italia nel settore vitivinicolo, in collaborazione con Enel.si, a riprova dell’impegno serio e lungimirante verso l’ambiente.

I cinque impianti fotovoltaici delle Cantine Settesoli, tutti dotati di un sistema di telemonitoraggio che consente di avere in tempo reale tutti i dati produzione e di verificare il corretto funzionamento, hanno una potenza unica di 243 kWp e una previsione di produzione complessiva annua di 370mila kw.

Impianti all’avanguardia

Lo scorso anno sono stati completati altri due impianti collocati sopra la copertura degli stabilimenti enologici: il primo, nella Contrada Fiori Mandrazzi, con una potenza installata di 150 kwp, produce annualmente energia pari a 225mila kwh, con un’autosufficienza pari al 20%. Il secondo è nella Contrada Cannitello-Santa Margherita di Belice e ha una potenza installata di 144 kWp che produce annualmente Kwh 216.000 di energia, con un’autosufficienza energetica presso l’unità produttiva del 61%.

Settesoli è la dimostrazione come sia possibile conciliare tradizione, tecnologia e paesaggio in una delle aree storico-archeologiche più belle d’Italia.

 

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Foto Ufficio Stampa