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Ogni anno il 17 marzo l’Irlanda festeggia il St. Patrick’s Day, festa del suo santo patrono. In realtà, questo anniversario è molto più di una scusa per fare baldoria. Da festività religiosa che, cadendo nel periodo di quaresima, consentiva di rompere il lungo periodo di astinenza pre-pasquale, San Patrizio (in italiano) si è trasformata una giornata per manifestare l’orgoglio di essere irlandese. Anche a tavola, St. Patrick è un’occasione per rispolverare la tradizione culinaria dell’Isola di Smeraldo, che è ben più ricca di quanto si possa pensare. 

Il 17 marzo l’Irlanda si tinge di verde

Inizialmente vissuta come celebrazione religiosa, St. Patrick ha assunto nel tempo una connotazione patriottica, diventando un’occasione per celebrare la cultura irlandese in tutto il mondo. Anche se la festa è antichissima, sembra risalga all’anno Mille, molte delle usanze associate a San Patrizio non sono nate in Irlanda. Durante le carestie di patate che colpirono duramente gli irlandesi a metà dell’800, molti di loro emigrarono negli Stati Uniti, ed è qui che la festa di San Patrizio ha assunto le caratteristiche che oggi le sono associate, come la parata festosa, i fiumi cittadini colorati con tinte verdi e la presenza di molto, molto alcool. 

Col tempo, e con sempre più irlandesi sparsi nelle comunità d’oltreoceano, la festa crebbe di dimensioni e popolarità. Dalla Gran Bretagna all’Argentina, dall’Australia al Canada, e persino in Asia: St. Patrick’s Day è la festività in assoluto più celebrata a livello internazionale. Anche a Milano quest’anno si celebra la #Irishweek, una settimana ricca di iniziative per diffondere la cultura, la tradizione e l’identità irlandese attraverso l’arte, la fotografia, il cinema, la letteratura, la musica e la gastronomia. 

Chi era St. Patrick? 

La festa affonda le sue radici nella figura del santo, il cui merito fu di portare il cristianesimo in Irlanda. Patrick in realtà non era irlandese ma gallese, e la sua conversione avvenne solo in età adulta, dopo essere stato rapito e reso schiavo. Oltre a prodigarsi nell’opera di conversione e a fondare numerose chiese, la leggenda dice che liberò l’Irlanda dai serpenti (mai realmente esistiti sull’isola) e che si servì del trifoglio, già simbolo popolare irlandese, per spiegare il concetto di Trinità. 

Perché il verde?

Nel giorno di St. Patrick, è usanza vestirsi di verde e chi non lo fa riceve un pizzicotto. Come mai fu scelto questo colore? Il motivo si trova nella ribellione irlandese del 1789, che vide le truppe inglesi, vestite in rosso, scontrarsi con quelle irlandesi, vestite di verde. Da allora, il verde è il colore nazionale e, in occasione della festa, non solo viene indossato, ma anche usato per colorare birra e cibo. Quando si pensa a San Patrizio, ci si immagina orde di allegri irlandesi allegri vestiti da leprecauni (i folletti delle leggende gaeliche) che tracannano pinte di Guinness. 

Cosa mangiare a San Patrizio?

Si ritiene che la cucina irlandese offra poco di più delle patate e di qualche stufato. Niente di più falso! Pur essendo di origine contadina, e in qualche modo improntata alla povertà che per millenni colpì l’Irlanda, è una cucina variegata, che può contare su materie prime di eccellente qualità, come per esempio le carni, i crostacei e le ostriche. Al naturale oppure gratinate, le ostriche sono un prodotto pregiato, consumato da oltre 4 mila anni in Irlanda. Le zuppe sono poi un piatto tradizionalmente molto diffuso. Cucinate in versione marinara lungo la costa, con molluschi di ogni tipo e alghe, o con carne, funghi e verdure nell’entroterra, furono anche il piatto simbolo della fame e della carestia. 

Sono inoltre diffusi i panificati, come il soda bread, il pane senza lievito di rapida preparazione, facile da preparare e squisito. Altro immancabile ingrediente nella preparazione di carni e dolci è la birra Guinness, dal caratteristico colore scuro e dalle note che ricordano il caffè e il cacao. Proprio con il cioccolato si crea un’accoppiata sorprendente e molto golosa: ecco la deliziosa torta di cioccolato alla Guinness, perfetta da offrire nel giorno di San Patrizio. Ci sono poi dolcetti tipici e meno conosciuti, come il Yellowman, tipico dell’Irlanda del Nord, composto principalmente da zucchero, bicarbonato e aceto. Reagendo con il calore, questi ingredienti creano delle bolle d’aria che ricordano un favo d’ape (da qui deriva il sinonimo inglese per questo tipo di dolce, Honeycomb), la cui consistenza risulta leggera, spumosa e croccante, e il cui sapore ricorda il caramello. La sua cottura scoppiettante a sorpresa è un gioco che piace da impazzire i bambini. 

Perché non preparare una di queste ricette per entrare nello spirito della festa e celebrare San Patrizio come un vero irlandese? Buon San Patrizio! O come si dice in gaelico “Beannachtaí na Féile Pádraig ort”! 

Ecco la ricetta dello Yellowman di Tamasin Day-Lewis, scrittrice di cucina irlandese

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Per 4 persone

60 g di zucchero di canna scuro tipo Muscovado

2 cucchiai di golden syrup (sciroppo di mais)

1 cucchiaino di bicarbonato di soda

Fai sciogliere a fiamma bassa lo zucchero e lo sciroppo di mais in un padellino con il fondo spesso, mescolando finché il composto sarà omogeneo e si formeranno delle bolle in superficie per il calore, poi cuoci per circa 3-4 minuti, mescolando di tanto in tanto.

Spolverizza il composto con il bicarbonato, mescola e cuoci ancora per 30 secondi. Versa il composto in una teglia foderata con carta da forno e lascialo completamente raffreddare. Spezzetta il yellowman con una punta di coltello e un martelletto.

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Foto Freepik e Thepioneerwoman