Sushi Daily

Sushi Daily brand del Gruppo KellyDeli, che in una campagna pubblicitaria multicanale in Italia racconta l’arte di preparare il sushi da parte dei suoi maestri artigiani, ha chiesto a un team di designer i segreti per metterlo in tavola. 

Sushi Daily: il galateo del sushi

Maestri artigiani, table designer, food stylist e parfum designer, un team di specialisti messi insieme per insegnare come servire e gustare maki, roll e nigiri. Ed evitare anche di commettere errori nell’uso delle bacchette, in cui è facile cadere per chi non è abituato.

Ecco  in sintesi dodici punti che sono altrettanti tabù da rispettare quando si gusta la cucina giapponese con le bacchette.

Tataki bashi
L’azione di battere le bacchette sulla ciotola, per richiamare l’attenzione del cameriere al ristorante è assolutamente sconveniente.

Sashi bashi
Infilzare il cibo con le bacchette viene considerato un segno di maleducazione.

Sashi bashi
Il segno di puntare le bacchette contro una persona è considerato parecchio scortese per chi subisce quest’azione.

Saguri bashi
Cercare i propri ingredienti preferiti con le bacchette all’interno del pasto.

Tate bashi
Lasciare le bacchette in piedi nella ciotola di riso è considerato un rituale di offerta ai defunti.

Kami bashi
Mordere le bacchette, alcuni bambini lo fanno, ma è considerato maleducazione.

Neburi bashi
Leccare le bacchette è considerato indecoroso.

Watashi bashi
Posare le bacchette su piatti o ciotole.

Yose bashi
Trascinare i piatti e le ciotole con le bacchette.

Mayoi bashi
Indugiare sul cibo muovendo le bacchette a mezz’aria.

Hashi watashi
Scambiarsi il cibo l’un l’altro con le bacchette.

Namida bashi
Far gocciolare la salsa dalle bacchette prima di mangiare è considerato sinonimo di sporcizia.

Quindi mise en place, impiattamento e corretta profumazione dell’ambiente sono i tre capisaldi di un galateo di servizio da cui partire se si vuole creare un’esperienza capace di attivare i cinque sensi e ricreare una atmosfera corretta per gustare un piatto di sushi. 

Le nuove tendenze

“La cura che mettiamo nella preparazione”, spiega Massimo Mezzanotte AD di Kelly Deli Italia. “Fa parte dalla cucina tradizionale giapponese e deve essere associata alla preparazione della tavola. Noi ci occupiamo della prima come spieghiamo nel claim della campagna ‘Cerca il volto della qualità’, che accompagna il consumatore in un viaggio in una terra lontana dove una mitica sushi chef, figura ispirata alla fondatrice dell’azienda Kelly Choi, che condivide con volenterosi allievi tutti i segreti della preparazione che è appunto un’arte”.

“Tuttavia non basta fare un buon sushi, bisogna anche saperlo servire. Le designer che abbiamo coinvolto ci mostrano come i valori estetico filosofici di questa cultura andrebbero impiegati magari in un invito a cena con sushi a partire dalle nostre cento ricette”, conclude. 

Presentazioni raffinatissime

La mise en place per Kazuyo Komoda, table designer, è prima di tutto eleganza che ritrova nei piatti di ceramica giapponese e nei bicchieri art nouveau e art deco, acquistati nei mercatini d’antiquariato nel sud della Francia e si scosta dal solito piatto bianco o nero che in Occidente sono spesso associati al suo paese, simbolo di minimalismo e essenzialità.

“I giapponesi raramente abbinano il sushi con i piatti bianchi, perché non esaltano i colori degli ingredienti. Per questo per le tavole propongo  oggetti d’epoca, che sono la mia passione”, afferma Kazuko Komoda.  “Una soluzione che amo è l’abbinamento dei piatti Ko-Imari, una delle porcellane giapponesi più rappresentative che tra la fine dell’800 e l’inizio del 900 furono esportate in Occidente in particolare verso la Francia e calici di Baccarat art nouveau che nello stesso periodo ha prodotto una serie di collezioni ispirate al Giappone, il così detto stile japonesque”.

Decori floreali

Giovanna Hoang, food stylist e food blogger di origini orientali, suggerisce invece di impiattare il sushi in modo semplice caratterizzando la composizione con fiori, germogli e altri ingredienti vegetali. “Mi sono inspirata alla delicatezza della natura per creare armonia ed equilibrio tra colori e sapori e per rendere il sushi ancora più seducente. La ricerca dei fiori e vegetali parte principalmente dall’orto e dalla stagionalità delle piante ma ci sono tante altre soluzioni che ci permettono di trovarli confezionati”. 

Creare l’atmosfera

“Il ginger o meglio lo zenzero domina le note delle fragranze dedicate all’ambiente se si vuole servire il sushi”, parola di Laura Favaretto parfum designer. “Quando si affronta uno spazio dedicato al cibo è sempre una sfida, perché si deve rispettare l’odore e la personalità di ciò che ci delizierà, i sapori dei piatti e la coerenza con ciò che viene proposto, il luogo di provenienza e lo spazio”.

“Gli abbinamenti che propongo – prosegue – tengono conto della grande armonia comunicativa giapponese, le fragranze richiamano spazi aperti e fiori tipici: aloe, zenzero, tè verde, yuzu, sandalo e il salino del mare: questi ci aiutano a creare un legame tra i luoghi lontani ed il sushi e i suoi spazi tanto da diventare un vero e proprio richiamo tentatore”. 

 

 

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Foto Ufficio Stampa