La Torta della Dodicesima Notte è parte di una festa inglese di antica tradizione che risale al medioevo. In realtà non esiste una ricetta precisa per la Twelfth Night Cake, perché di solito si preparava una torta di frutta molto ricca nel cui impasto era inserito un grosso fagiolo o una fava. Chi lo trovava diventava per una notte il Maestro del Caos, chi dirigeva l’allegra e scatenatissima festa.

Storia della Dodicesima Notte

L’allegria e il caos delle festività natalizie giungevano al culmine nella dodicesima notte dal Natale, quella che precede l’Epifania. Residuo culturale dei Saturnalia romani che si celebravano intorno al solstizio d’inverno, queste date furono adottate dalla nuova religione cristiana per celebrare anche i propri riti.

La torta della dodicesima notte risale probabilmente al medioevo, ed era una grande torta di frutta preparata per celebrare la vigilia dell’Epifania, che all’epoca era una festa molto più importante del Natale, che divenne popolare solo nel corso del XIX secolo.

Il Natale era preceduto da un digiuno di Avvento di 40 giorni, quando i festeggiamenti sarebbero iniziati. Le celebrazioni continuavano per altri dodici giorni, terminando con una festa finale la ‘dodicesima notte’,  la sera prima del 6 gennaio, l’Epifania. Per l’occasione, in epoca medievale era comune cuocere pani  celebrativi con frutta e spezie, da servire durante la festa.

Il Maestro del caos

Parte del divertimento della festa era la nomina di un Signore del Malgoverno. Per selezionare il Lord of Misrule, si inseriva un fagiolo all’interno di una torta. Chi riceveva la fetta contenente il fagiolo veniva incoronato Signore del Malgoverno, altrimenti noto come il Re del Fagiolo. Questa pratica era particolarmente popolare durante il primo periodo Tudor. Enrico VII aveva un Abate dell’irrazionalità, altro nome per il signore del malgoverno, alle sue riunioni festive.

La popolarità di queste tradizioni iniziò a declinare dopo la Riforma, quando l’Epifania come festa religiosa fu osservata con entusiasmo decrescente. Invece, la dodicesima notte divenne una festa puramente laica e anche se la torta resistette. All’inizio del diciannovesimo secolo i gettoni all’interno della torta si erano evoluti da un fagiolo e un pisello a ninnoli d’argento come ditali o ciondoli.

Queste torte spesso erano decorate in modo elaborato con glassa di zucchero e di pasta di mandorle, anche se quelle della dodicesima notte riccamente decorate non furono molto popolari fino alla fine del XVIII e all’inizio del XIX secolo.

Nuove tradizioni festive

Mentre gli inglesi abbracciavano le nuove tradizioni natalizie durante il regno della regina Vittoria, come l’albero di Natale e l’invio di cartoline di auguri, la torta della dodicesima notte fu gradualmente sostituita dalla torta di Natale e l’attrattiva si spostò verso il pudding di Natale. Tuttavia, la tradizione non è andata del tutto perduta e oggi sta tornando di moda godersi una fetta di torta tradizionale e brindare con un punch.

Ricetta della torta della Dodicesima Notte

per 10-12 persone

200 g di farina 00

2 cucchiaini di spezie miste

200 g di burro

1 cucchiaio di melassa nera

200 g di zucchero Muscovado scuro

5 uova grandi

200 g di uvetta di Corinto

100 g di scorza di agrumi misti tritati

200 g di ribes

200 g di uvetta sultanina

50 g di ciliegine candite, tagliate a metà

100 g di mandorle tritate

150 ml di brandy

1 bustina di lievito

1 grossa fava secca

sale

 

 

Preparazione 30 min, cottura 2 h e 30 min + riposo

Metti a bagno le uvette con il brandy per 10 minuti. Setaccia la farina con il lievito e le spezie in una ciotola. Monta il burro ammorbidito con lo zucchero e un pizzico di sale, fino a ottenere un composto chiaro e spumoso, quindi unisci la melassa.

Sbatti leggermente le uova con una forchetta e poi incorporale con delicatezza al composto di burro, alternandolo alla farina preparata. Aggiungi la frutta con il brandy di ammollo, mescola bene, poi versa tutto in uno stampo a cerniera rotondo da circa 22-24 cm di diametro, unto o foderato con carta da forno bagnata e strizzata, oppure in uno stampo da bundt cake o altro ancora. Infine, inserisci una fava secca nell’impasto.

Cuoci la torta in forno già caldo a 160° per circa 1 ora e 30 minuti, quindi abbassa la temperatura a 120° e prosegui la cottura ancora per 1  ora o finché la torta sarà dorata e soda al tatto. Inserisci uno stecchino al centro, che dovrebbe uscire pulito, per verificare.

Lascia raffreddare la torta nello stampo, coperta da un telo e possibilmente lasciala riposare per almeno 1 giorno, meglio ancora 2-3.  Decora a piacere la superficie del dolce con una glassa e per servire, prepara una corona in cartoncino dorato, per eleggere il re dei fagioli.

Per la glassa, sbatti leggermente 1 albume in una ciotola con una forchetta, poi incorpora 125 g di zucchero a velo setacciato, poco alla volta, mescolando. Aggiungi qualche goccia di succo di limone, amalgama e incorpora altri 125 g di zucchero e 1 pizzico di bicarbonato. Mescola, fino a ottenere un composto liscio e omogeneo poi fallo colare sulla superficie della torta, decorando con frutti rossi, confettini, foglie di erbe aromatiche e così via.

 

 

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