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C’è un angolo a Milano dove i colori e i profumi dell’Africa nera hanno trovato casa: è il ristorante ‘Victoire’, in via Accademia, dove Victoire Gouloubi, giovanissima chef nata in Congo poi trasferita in Italia, ha deciso di mettersi in gioco proponendo un sofisticato connubio di tradizione italiana e influenze africane.

Victoire: la mia cucina del cuore

“La mia non è una cucina etnica”, precisa subito Victoire. “Amo ricreare i piatti che fanno parte della più alta gastronomia italiana, arricchendoli con i profumi e i sapori che fanno parte della mia terra, della mia cultura, per un incontro inconsueto e accattivante. Quello che mi sta a cuore è la soddisfazione di chi viene a trovarmi, il poter leggere nei suoi occhi l’appagamento vero”.

Negli occhi di Victoire si legge invece l’entusiasmo, la passione, l’amore per quello che fa. Impossibile non venirne travolti e contagiati. Impossibile non percepire la dedizione e la cura di questa giovane donna per ogni singolo aspetto del suo lavoro, dalla ricerca delle materie prime sino alla creazione dei menu.

Impegno continuo

“Mi sveglio alle 5.30 ogni mattina per avere il tempo di acquistare personalmente dai miei fornitori tutto ciò di cui ho bisogno, per poter scegliere prima di altri gli ingredienti necessari per la mia cucina. Sono attenta a ogni particolare, dedico una cura certosina alla selezione dei prodotti perché credo che la riuscita di un piatto dipenda moltissimo dalla giusta scelta delle materie prime”, afferma Victoire.

Il menu, che cambia ogni due settimane, è strettamente legato alla stagionalità dei prodotti e rivela l’interesse di Victoire per le eccellenze del territorio: il sedano è di Sperlonga, la carne proviene da allevamenti piemontesi selezionati, la pasta è fatta con un grano duro di grandissima qualità come il Senatore Cappelli, che profuma come una fetta di pane cotto a legna, soltanto per fare qualche esempio.

“Ogni angolo di Italia riserva sorprese, prodotti tipici, specialità regionali. Non si smette mai di imparare, di sperimentare. Tutti i piatti potrebbero essere rifatti mille volte in mille modi diversi tanta è la varietà dei prodotti di questo paese”, dice Victoire.

Tra le proposte del ristorante da non perdere i ‘paccheri ripieni di saka saka e speck di Marco d’Oggiono al forno con pomodori confit’ e il ‘galletto affumicato arrosto con patate novelle al cocco’. Il tutto arricchito con spezie che esaltano i sapori senza mai sopraffarli. “Una delle mie preferite è la cannella, la uso davvero tantissimo, non soltanto sui dolci, ma anche sulle melanzane”, rivela con un sorriso Victoire.

Professionalità ed esperienza

Stupisce la bravura e la professionalità di questa chef, così giovane eppure così ricca di esperienza e competenza. Il curriculum rivela un percorso di formazione degno di nota: dopo la scuola della Federazione nazionale cuochi a Feltre, in Veneto, lavora a Milano con Claudio Sadler. Conosce poi Fabrizio Ferrari, altro cuoco stellato, e approda al ristorante “Acanto” dell’Hotel Principe di Savoia e a “L’Assassino” vicino a piazza Missori. Sino a tutto il 2013 è la responsabile de “L’Incoronata” in corso Garibaldi.

Poi tutto non sarà mai più come prima: inaugura “Victoire”, il suo progetto, il luogo dove liberare la sua creatività, dove dare forma al suo istinto, dove sposare oriente e occidente, nord e sud: “Per celebrare la cucina italiana che sa far tesoro di tutti i sapori e i profumi del mondo”, sorride Victoire.

“Victorie”, via Accademia 56, Milano, tel. 022615430 e 3933249290 – www.ristorantevictoire.it

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Foto Ufficio Stampa