Sapore di tradizione
Il panettone non è solo un dolce: è un simbolo di festa, abbondanza e condivisione. La forma a cupola evoca un pane rituale, quasi sacro, al centro della tavola come cuore pulsante della convivialità. La lunga lievitazione simboleggia l’attesa, la pazienza, il tempo che trasforma e matura, un processo che riflette il ritmo lento delle festività, in contrasto con la frenesia quotidiana. I canditi e l’uvetta, che punteggiano l’impasto sono come tesori nascosti, sono metafora di gioie sparse nella vita, frutti della generosità e della speranza. Donare un panettone è un gesto che parla di prosperità e buon augurio di dolcezza nel nuovo anno, di legami che si rinnovano, di memorie che si tramandano.
Da Milano nel mondo
L’origine del panettone è profondamente legata a Milano, tanto da essere considerato uno dei simboli gastronomici rappresentativi della città. La sua storia mescola realtà, leggenda e tradizione. Il panettone nasce a Milano nel tardo Medioevo o nel primo Rinascimento, come dolce speciale preparato per celebrare il Natale. Il suo nome pare derivare da “pan de ton”, ovvero “pane di lusso” in dialetto milanese, indicante un pane arricchito rispetto a quello quotidiano, con ingredienti pregiati come burro, uova, uvetta e canditi, simboli di ricchezza e festa. Nel ‘900, grazie a pasticceri milanesi come Angelo Motta e Gioacchino Alemagna, il panettone viene industrializzato e reso alto, soffice e filante, diffondendosi in tutta Italia e poi nel mondo. La tecnica della lievitazione naturale e la forma alta con carta a cilindro sono proprio invenzioni milanesi del secolo scorso. Il panettone è quindi figlio dell’ingegno e della cultura meneghina, oggi ambasciatore del Made in Italy dolciario nel mondo.
Ricetta della Ciambella di Natale gusto panettone
Per 6-8 persone
180 g di farina 00
70 g di fecola o amido di mais
200 g di zucchero
200 g di burro a temperatura ambiente
4 uova
1 arancia bio grande (metà scorza + 4 cucchiai di succo)
1/2 limone bio (scorza + 2 cucchiai di succo)
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
100 g di scorza d’arancia candita
100 g di uvetta
liquore all’arancia o brandy
8 g di lievito vanigliato
sale
zucchero a velo
Preparazione 30 min, cottura 50 min
Metti a bagno in una ciotola l’uvetta in 2 cucchiai di liquore. Taglia a dadini piccoli la scorza candita. Grattugia la scorza degli agrumi, spremili e filtra il succo. Monta in una ciotola con la frusta elettrica il burro ammorbidito con lo zucchero, le scorze grattugiate, la vaniglia e un pizzico di sale finché sarà morbido e spumoso.
Aggiungi le uova, uno per volta, poi il succo dell’arancia, mescola bene, quindi incorpora a pioggia la farina setacciata con il lievito e infine l’uvetta e i canditi, passati al momento nella farina e setacciati per eliminarne l’eccesso, amalgamando bene.
Versa il composto in uno stampo da bundt cake da 20-22 cm di diametro, oppure in uno a cerniera ma nella modalità a ciambella, sempre dello stesso diametro, unto o imburrato e infarinato e cuoci la torta in forno già caldo a 180° per circa 50-55 minuti. Sfornala, lasciala raffreddare e riposare per almeno 6 ore. Servila spolverizzata con zucchero a velo.
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