avanziUn’armata di iniziative e spunti per risparmiare cibo sprecando meno

Unione europea, associazioni di categoria e ricerca universitaria studiano da anni il problema degli avanzi alimentari che finiscono ogni giorno nella spazzatura. La crisi cambia le abitudini alimentari degli italiani eppure Coldiretti torna a evidenziare il fenomeno del cibo che ogni giorno viene sprecato, ovvero fino al 25% della spesa familiare.

Sono quasi 33 milioni, gli italiani che hanno ridotto gli sprechi per effetto della crisi: il 59% utilizza gli avanzi durante il pasto successivo, il 40% riduce gli acquisti e il 38% fa più attenzione alle scadenze. È un segnale molto importante, considerato che secondo quanto stimato dall’Università Bicocca di Milano ogni anno la quantità di cibo che va sprecata corrisponde a 37 miliardi di euro, una cifra che basterebbe per sfamare 44 milioni di persone.

L’ambizioso obiettivo dell’Unione europea in fatto di sprechi di cibo è dimezzarli entro il 2020 e l’Italia sembra essere sulla strada giusta: infatti, pare che sulle nostre tavole siano tornati i piatti del giorno dopo, come frittate anche di pasta, polpette, ratatouille, macedonia, ribollita toscana, canederli trentini, ma anche…gli avanzi del ristorante!

Nei frigoriferi delle famiglie americane è normale trovare uno o più contenitori di carta, dotati di maniglia e riempiti con gli avanzi del ristorante. Si chiamano doggy bag (letteralmente, borsa per il cane) e si trovano anche nelle case della first lady Michelle Obama o dell’attore Denzel Washington, per fare giusto un paio di esempi. In Italia era una prassi in voga una decina di anni fa e sembra essere tornata grazie alla crisi, ma ci sono anche alcune interessanti iniziative.

Cornelia Pelletta, critico gastronomico di professione e volontaria dell’Associazione Cena dell’amicizia (onlus che si occupa del reinserimento sociale dei senza fissa dimora) ha contattato gli chef Davide Oldani e Pietro Leeman per trovare una soluzione al problema dello spreco di cibo nei ristoranti: «Dal loro entusiasmo ho capito che potevamo continuare», dice Pelletta. Ed ecco nascere il progetto Il Buono che avanza che, con il sostegno di Slow Food Milano, Legambiente Lombardia, Comieco e con il patrocinio del Comune di Milano-Assessorato alla salute, si concretizza come la prima rete di ristoranti ad «avanzi zero».

E non finisce qui. Le province di Trento e di Rimini hanno dotato i loro ristoranti di vaschette ecologiche e biodegradabili per ridurre gli sprechi e abbattere il volume dei rifiuti da smaltire.

È arrivato quindi il momento di recuperare anche il ricettario dei nostri nonni e restituire agli avanzi una seconda vita. E se proprio non riuscite a riciclare tutto ricordatevi che molti canili raccolgo pane per i loro ospiti e le briciole sono sempre una risorsa alimentare assai gradita dagli uccellini.