Dalla tradizione gastronomica lombarda, un prodotto antico ma sempre nuovo. Il salame di Milano di Citterio ha quasi 150 anni di storia, ma resta sempre un must intramontabile nella gamma dei salumi preferiti.

Citterio: il salame di Milano

Macinatura fine, sapore dolce e leggermente speziato. Il salame di Milano è una leccornia intramontabile che affonda le sue solide radici nella storia della gastronomia milanese. Prodotto antico, nato dalla capacità popolare di non buttare nulla e riutilizzare tutto quanto fosse commestibile, si è pian piano trasformato in una vera e proprio specialità nota ovunque e ricercata nel mondo.

Una lunga storia

La sua storia risale indietro nel tempo al 1870, quando il giovane e abile artigiano Giuseppe Citterio apre una salumeria a Rho, alle porte della città, e mette a punto la ricetta che ben presto diventerà una vera e propria bandiera del gusto italiano. Dalla sua parte, oltre alla bontà del prodotto, c’è anche l’intuizione di rendere continua una produzione che fino a quel momento seguiva cicli stagionali, una circostanza che in concomitanza con un periodo storico particolare ha creato il mix vincente per la diffusione del salame di Milano nel mondo.

Successo immediato

L’azienda comincia a crescere e la produzione del salame di Milano viene sempre più apprezzata, tanto che la sua partecipazione all’Esposizione Nazionale di Milano nel 1881 conquista il riconoscimento di una prestigiosa medaglia d’oro. La grande tradizione e la bontà del lavoro fatto fino a oggi sono stati confermati negli anni dagli ottimi risultati, non ultimo l’essere stati scelti per rappresentare la Salumeria Italiana a Expo Milano 2015, all’interno del Padiglione Italia. Una produzione che da tanto tempo ha conquistato anche l’America, dove Citterio è presente con uno stabilimento interamente dedicato alla produzione di salumi a Freeland, in Pennsylvania.

Tradizione e territorio

L’importanza del legame con il territorio per Citterio è fondamentale: l’azienda lavora e produce i suoi principali salumi nei rispettivi territori d’origine, nel rispetto e in difesa dei principi regolati dai marchi Dop e Igp, rafforzando il legame tra il territorio e le sue ricette tradizionali. Oggi il salame di Milano di Citterio si produce a Santo Stefano Ticino, nei pressi della città, seguendo ancora l’antica ricetta tramandata da generazioni: legato a mano e lentamente stagionato con fermentazione naturale, si presenta di colore rosso rubino, con grana di grasso ben definita dalle dimensioni di un chicco di riso, profumo caratteristico, sapore pieno e delicato e consistenza compatta.

Prodotto versatile

Ma come si gusta al meglio il salame di Milano? Nei secoli passati, la tradizione nel capoluogo lombardo lo indicava come il cibo preferito delle classi lavoratrici, che lo mangiavano da sempre nella michetta, il tipico pane soffiato della gastronomia meneghina, perfetto per essere farcito con tante belle fette di salame di Milano e completato con qualche gustoso sottaceto.

Ma, naturalmente il gusto delicato e la tenera consistenza del salame di Milano lo rendono l’ingrediente privilegiato per sfiziosi aperitivi e antipasti creativi: consumato al naturale, tolto dal frigorifero 5 minuti prima di servirlo, insieme a pane o focaccia, oppure in preparazioni creative con melone e fichi o con spicchi d’arancia o frutti di bosco. Le tonde fettine del salame di Milano sono poi l’ideale per creare involtini farciti di ricotta, stracchino, robiola o altri formaggi morbidi, ma sono indicate  anche per accompagnare preparazioni più raffinate come una giardiniera, un gazpacho o una mousse di verdura.

Anche nelle ricette

Non ultimo, il salame di Milano si presta benissimo anche alla preparazione di ricette come sformati di pasta, verdura, ripieni per torte salate. Tritato è ottimo nei sughi per condire gli spaghetti o per aggiungere un tocco a zuppe primaverili di piselli, fave, zucchine, è eccellente abbinato a patate o funghi, a scamorza o anche a un dolcissimo gorgonzola.

 

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Foto Ufficio Stampa