cacao-cioccolato-crisiCacao, prezzi alle stelle e raccolti in crisi: le sfide che scuotono il mercato globale. Un settore in sofferenza, tra cambiamento climatico, vecchie piantagioni e nuove regole UE: attesa una ripresa nel 2025, ma gli esperti restano cauti. Dovremo dire addio al cioccolato?

Addio al cioccolato?

La produzione mondiale di cacao sta attraversando un momento critico, con effetti a catena che si riflettono sui prezzi e sull’intera filiera dolciaria. Fenomeni climatici estremi, piantagioni ormai datate e nuove normative europee più stringenti hanno contribuito a far schizzare i prezzi a livelli record, alimentando un clima di incertezza per il futuro.

Secondo i dati più recenti, il cambiamento climatico rappresenta la minaccia principale per le coltivazioni di cacao, in particolare in Africa occidentale, Costa d’Avorio e Ghana, da cui proviene quasi il 70% del raccolto mondiale. Siccità prolungate, inondazioni e ondate di calore hanno ridotto drasticamente la resa agricola e favorito la diffusione di malattie come la macchia nera, spingendo la produzione ai minimi storici.

A peggiorare la situazione ci sono piantagioni ormai vecchie e poco produttive, che i coltivatori — spesso in condizioni di estrema povertà — non riescono a rinnovare per mancanza di risorse e tecnologie adeguate. La spinta verso una maggiore tracciabilità, imposta dalle nuove norme europee contro la deforestazione, rappresenta un’ulteriore sfida economica per molti produttori, già in difficoltà nel sostenere i costi di adeguamento. 

Problema globale

Paradossalmente, nonostante i prezzi internazionali del cacao siano più che triplicati dal 2023, i coltivatori continuano a percepire solo una frazione minima del valore finale del prodotto, ritrovandosi spesso in perdita netta. Inoltre, in alcuni paesi esportatori sono stati sovrastimati i quantitativi disponibili per la vendita, aggravando il deficit globale e contribuendo a ulteriori tensioni sui mercati.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un’impennata dei prezzi che ha travolto anche l’industria del cioccolato e i consumatori, colpiti sia dagli aumenti diretti sia dal fenomeno della shrinkflation, ovvero confezioni più piccole a prezzi invariati.

Uno spiraglio di speranza potrebbe arrivare già nel 2025: l’International Cocoa Organization stima per la prossima stagione un incremento dell’offerta globale di circa il 7,8%, accompagnato da un calo della domanda del 4,8%. Questa combinazione potrebbe favorire una stabilizzazione dei prezzi, almeno nel breve periodo. 

Cambiamenti climatici

Tuttavia, gli analisti mettono in guardia: il settore resta fragile e vulnerabile, esposto a nuove ondate di maltempo, malattie delle piante e interruzioni della catena logistica. Investimenti mirati in tecniche agricole più sostenibili, insieme a interventi di supporto pubblico, saranno determinanti per garantire la tenuta del mercato e tutelare i coltivatori, riducendo il rischio di ulteriori shock futuri.

In definitiva, il cacao si trova a un bivio storico: solo una transizione verso coltivazioni più moderne e sostenibili potrà assicurare la sopravvivenza di un prodotto che muove miliardi di euro e rappresenta un simbolo del gusto nel mondo. 

 

 

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