carbon foot

L’Oréal si è data l’obiettivo di conquistare un altro miliardo di consumatori anche grazie alla riduzione drastica dell’impatto ambientale.

Bellezza a zero impatto ambientale

L’Oréal, colosso dei prodotti per l’igiene e la bellezza, ha annunciato di voler raggiungere entro il 2020 un secondo miliardo di consumatori, rivolgendosi ai mercati emergenti o francamente già emersi come Cina, India, America Latina e Turchia.

Ma è il piano di sviluppo previsto dal marchio che si annuncia come una vera e propria rivoluzione etica e sostenibile: a costo forse di qualche perdita nel breve periodo, infatti, L’Oréal intende impegnarsi per far sì che il 100% dei prodotti a quella data abbia un impatto ambientale o sociale positivo (riducendo il consumo di acqua necessario alla fabbricazione, diminuendo il packaging o migliorando le condizioni dei lavoratori).

Ridurre l’impronta

Inoltre, tra gli obiettivi, ridurre la carbon footprint (letteralmente, impronta di carbonio) del 60%; offrire a tutti i clienti informazioni precise su ogni nuovo prodotto, dai profumi allo shampoo, in modo che possano fare scelte ispirate allo sviluppo sostenibile e alla riduzione dell’impatto ambientale.

Già ora del resto le pratiche di ecocosmesi – specie per quanto riguarda i test sugli animali (no animal tested) – incontrano il sempre crescente favore dei consumatori

Come sempre è lecito dubitare: il greenwashing, cioè attribuirsi meriti ecologici inesistenti solo perché fa immagine, è un pratica frequente tra i grandi marchi, ma questa volta l’azienda, per bocca dell’amministratore delegato Jean-Paul Agon, ha fatto considerazioni prive di retorica e orientate a presentare i vantaggi economici della svolta. Il che, paradossalmente, rassicura.

 

 

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