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Pianta spontanea del bacino mediterraneo, il carrubo produce frutti dal sapore naturalmente dolce e simile al cacao, che si possono  sgranocchiare come gustoso e salutare spuntino e, con la farina che se ne ricava, si preparano tante gustose ricette, dolci e salate.

La carruba: il cacao mediterraneo

Leguminosa spontanea della regione mediterranea, il carrubo è un albero grande e maestoso, e i suoi frutti erano già conosciuti e utilizzati da Egizi, Greci e Romani. I lunghi baccelli simili a grandi fagioli possono essere essiccati e gustati direttamente oppure macinati per ottenere il semolato, ovvero la farina di carrube. Dai semi invece, più duri e difficili da consumare, si ricava una gomma addensante ampiamente usata in pasticceria.

Storicamente usata soprattutto per l’alimentazione animale, la carruba è un ottimo sostitutivo del cacao, contiene zuccheri naturali e fibre ed è naturalmente povera di grassi e priva di colesterolo. Inoltre la carruba non contiene stimolanti quali caffeina e teobromina: una tazza di crema di carrube calda con un cucchiaino di zucchero è una buona alternativa alla cioccolata calda per una serata invernale.

Utile all’industria

La farina di carrube si usa anche come addensante per preparare gustose creme, soffici dolci e perfino nel gelato, grazie all’alto contenuto di pectina, una sostanza gelificante. In Sicilia, questa farina fa la sua comparsa anche in gnocchi, pasta e risotto e perfino nella granita.

I numerosi benefici nutrizionali della carrube includono anche un alto contenuto di calcio e ferro e classificano questo frutto nella categoria dei supercibi, con anche proprietà ipocolesterolemizzanti e sazianti. La carruba è anche utilizzata nel trattamento sintomatico di diarrea e acidità di stomaco, obesità e nausea in gravidanza. Salutare anche per I bambini, questo baccello delle meraviglie agisce beneficamente in caso di tosse e vomito.

Se la farina di carrube è disponibile in molti negozi di prodotti biologici ed erboristici, i baccelli sono più difficili da reperire, a meno che non si viva in zone in cui l’albero della carrube cresce spontaneamente, dove vengono vendute dai fruttivendoli. Si trovano spesso nelle fiere di paese e nei banchi di frutta essiccata ed è possibile farne una buona scorta poiché si possono conservare a lungo in buste di plastica.

 

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