Un’antica cascina immersa in un bosco secolare sulle colline di Macherio, nel cuore della Brianza, è la suggestiva cornice del nuovo ristorante Mata. Incontro perfetto fra natura, relax e cucina innovativa.
Mata: il ristorante nel bosco
Mata nasce nel 2015 grazie all’idea di alcuni giovani imprenditori monzesi che hanno voluto dare nuova vita a una vecchia cascina dell’800 che si trova in una posizione di grande fascino, trasformandola in un ristorante innovativo e sofisticato. Lo stesso nome Mata è una parola portoghese che significa bosco, proprio per sottolineare questa magica presenza.
Anima del locale è Alessandro Piccolotto, uno dei soci, che ha una lunga esperienza di gestione di locali alle spalle: “Abbiamo puntato per prima cosa alla bellezza estetica del luogo, ma questo non è tutto”, dice. “E’ molto importate far sentire a proprio agio chi viene nel locale: il successo dell’iniziativa è un misto di eleganza, cucina deliziosa e servizio impeccabile“.
Rinnovato con gusto
Il rinnovamento ha cambiato decisamente l’aspetto interno, trasformandolo in un ambiente raffinato, dove il design ha una veste innovativa ma non eccessiva né troppo severa. L’arredamento non è scontato e indulge a qualche dettaglio romantico ma senza cadere nella leziosità.
Per la primavera, il ristorante Mata propone una nuova area lounge bar e tre nuove terrazze, affacciate sulla collina, destinate agli aperitivi e ai pranzi en plein air, per gustare non solo il cibo ma anche il panorama. Molto elegante anche l’interno, dove si trovano la sala ristorante principale e la lounge bar interna, che nei weekend viene animata da dj set e musica dal vivo.
Tradizione gastronomica e innovazione
La cura e l’attenzione per i dettagli è evidente e parte integrante anche dello stile gastronomico di Mata, che trasforma i prodotti stagionali e locali in piatti d’eccellenza che rinnovano la tradizione brianzola ma non solo. “Cucinare per me è una passione, vuol dire interpretare ogni giorno gli accostamenti che vengono dal cuore”, rivela lo chef di Mata, Simone Dicarlo. “Ho iniziato da giovanissimo con mio zio, chef in un noto ristorante di tradizione, poi ho fatto una lunga gavetta presso numerose imprese e ho viaggiato molto all’estero, da Londra a Granada in Andalusia, a Ibiza, sempre cucinando italiano”.
Cucina di ricerca
Simone mette particolare attenzione anche alla cucina vegetariana, di cui offre numerosi esempi nel menu: “Sono molto affascinato dalla ricerca che fanno chef come Pietro Leeman e Simone Salvini, quest’ultimo addirittura vegano. Perché hanno una visione filosofica del cibo che amplia la visuale e permette di andare oltre la semplice manipolazione degli ingredienti”. Un’esperienza quella di Simone che è stata anche la chiave per proporre i giovedì gastronomici a tema di Mata, un grande successo, serate con degustazioni che spaziano dalla cucina regionale italiana a quella internazionale ed esotica.
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Foto Ufficio Stampa
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