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Paolo Barichella, guru del food design in Italia, racconta questa disciplina in cui si fondono cultura della forma, sociologia, antropologia, economia, storia ed esperienze sensoriali.

Food design: Paolo Barichella

“L’amore per il cibo, l’estetica e la funzionalità sono stati la molla che mi ha spinto a specializzarmi in questo settore ancora poco conosciuto in Italia”, racconta Paolo Barichella, fra i primi a occuparsi di food design in Italia. “Il food design si occupa di rendere funzionale il cibo e le sue preparazioni: per questo il designer deve essere anche un gastronomo che manipola una materia di cui deve conoscere ogni punto e aspetto”.

Barichella, non è nuovo al connubio di cibo e tecnologia: una decina di anni fa ha fondato il sito www.fooddesign.it e nel 2007 ha progettato il precursore del QR code, il codice inserito su un prodotto che ne riporta caratteristiche e provenienza; abbraccia poi il food design a tutto tondo, ricercando gli aspetti storici del prodotto alimentare, le sue proprietà organolettiche e il contesto di consumo.

Progettazione alimentare

“Quest’analisi di forma e sostanza delle esigenze del consumatore – sottolinea – è alla base del food design che si occupa di progettazione alimentare del prodotto edibile e degli strumenti manipolativi dello stesso, in base ai vettori di consumo del cibo. Quasi artista, ma con un fine diverso, il designer si occupa dell’aspetto estetico e comunicativo del cibo per soddisfare una necessità altrui piuttosto che uno stimolo personale di espressione: insomma, il designer è più democratico”.

Nella sua carriera di designer Barichella crea il Sensory design, la costruzione di un ambito e di una esperienza emozionale attraverso la progettazione sensoriale, in cui elabora otto momenti sensoriali, separando ciò che si definisce sapore dai cinque gusti. Sviluppa inoltre un sistema in cui il cibo diventa funzionale ottimizzando preparazione e conservazione.

Un nuovo libro

Nel suo nuovo libro “La cucina efficace ”, Barichella offre un metodo di cucina altamente performante: senza investire troppe ore o fatica nella preparazione dei pasti, la cucina efficace si propone come un sistema alternativo di uso degli ingredienti facilmente reperibili, aumentandone le possibilità di impiego e utilizzo in altri ambiti, ricette e contesti.

Chi lavora fino a tardi, la sera spesso non ha voglia di partire da zero nel cucinare e a volte si accontenta di un veloce happy hour che fornisce nutrimento e socializzazione ma non il piacere organolettico e culturale offerto dal cibo. Oppure mette in tavola cibo industriale preconfezionato che manca di quel comfort casalingo e dei benefici offerti da un pasto preparato fresco in casa.

La cucina efficace

Nella cucina efficace di Barichella, ogni ingrediente è cotto singolarmente rispettandone le proprietà nutrizionali e poi conservato in appositi contenitori rettangolari, studiati per ottimizzare gli spazi all’interno del frigorifero. La destrutturazione della cucina attraverso la creazione di una linea efficace, massimizza la resa riducendo lo sforzo. I singoli ingredienti, o basi, possono essere conservati in frigo fino a 30 giorni e sono poi mischiati a freddo per creare composti che possono essere anche surgelati.

La sera, preparare la cena risulta particolarmente rapido: si uniscono gli ingredienti in una padella antiaderente e in 2 minuti il piatto è pronto. Questa forma di cottura oltre a essere rapida permette di conservare le caratteristiche nutrizionali dei cibi e assicura una cucina leggera, senza aggiunta di grassi.

Divulgazione ed eventi

Parte integrante del lavoro di Barichella è anche la divulgazione, tramite eventi, mostre e master di specializzazione. Il 16 maggio, durante la Milano Food Week, Barichella presenterà l’evento “Un sugo al cubo” nella design kitchen di Lagostore in via Turati 3. In questa occasione tre food bloggers si cimenteranno nella realizzazione di un sugo di facile stoccaggio, utilizzando il metodo della cucina efficace.

Sempre poliedrico e coinvolto in molteplici progetti, Barichella prevede per ottobre 2014 anche l’uscita di “Food Design Progettazione Alimentare”, la prima rivista al mondo dedicata alla promozione di questa nuova ed entusiasmante branca del design. Una sorta di Manifesto del Food Design che uscirà poi con cadenza trimestrale per raccontare valori, innovazione e protagonisti del settore.

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Foto Ufficio Stampa