I batteri probiotici, presenti negli alimenti fermentati o addizionati agli alimenti funzionali, sono un toccasana per lo spirito e il corpo perché in grado di ridurre i sintomi dello stress. Inoltre, potrebbero rappresentare la nuova frontiera nell’alimentazione dei celiaci.
I probiotici contro stress e celiachia
Le vacanze sono sinonimo di piacere, anche gastronomico. Ma gli stravizi estivi e lo stress del ritorno possono provocare malessere a stomaco e intestino che si manifesta con uno spiacevole senso di pesantezza e di gonfiore. Contro questo fastidioso problema, un’ottima alternativa può essere il consumo di alimenti ricchi di probiotici.
Influenzano la flora intestinale
Gli organismi probiotici sono batteri fisiologici naturalmente presenti nell’intestino crasso, come i ‘bifidus’ e ‘lactobacilli’ vari, che sono in grado di influenzare positivamente la flora intestinale, favoriscono il transito intestinale e contribuiscono al rafforzamento delle difese immunitarie. Anche le fibre solubili, o prebiotici, addizionate agli alimenti aiutano l’intestino favorendo il proliferare dei batteri buoni e contribuisco a ridurre i rischi legati alle patologie cardiovascolari.
Batteri buoni
Particolarmente promettente è il loro uso nella dieta celiaca. I probiotici e le fibre solubili interagiscono con gli alimenti, di fatto eliminando alcuni componenti che risultano tossici per le persone celiache, e aumentandone la tollerabilità. L’uso di specifici batteri probiotici negli alimenti funzionali, come l’aggiunta d’inulina ai cereali o i frutto-oligosaccaridi nello yogurt, potrebbe contribuire a migliorare la qualità e la varietà alimentare per le persone celiache.
Non solo yogurt
Il semplice yogurt non è però sufficiente a fornire organismi probiotici, che vengono distrutti dai succhi gastrici e non raggiungono l’intestino. Meglio scegliere alimenti molto fermentati come il kefir, che è una deliziosa bevanda delle montagne caucasiche, prodotta per fermentazione del latte utilizzando lievito e batteri specifici: questo mix di microbi rende il kefir uno dei cibi con il più alto contenuto di probiotici.
Il magico potere della fermentazione
Fermentazione è dunque la parola chiave, e il processo che permette il proliferare dei batteri probiotici. Da millenni le popolazioni di tutto il mondo si nutrono di alimenti fermentati per i loro benefici nella cura e prevenzione di gastriti, ulcere, sindrome del colon irritabile, coliti, patogeni intestinali e perfino disordini mentali.
In Svezia per esempio, si beve il filmjölk o latte fermentato, in India il chaas è una bevanda simile al kefir cui vengono aggiunte spezie e coriandolo, in Corea si consuma tantissimo kimchi, piatto a base di cavolo cinese fermentato, zenzero e peperoncino, e in Slovenia vanno matti per lo skuta, un formaggio fatto di yogurt e aceto. Dispense aperte allora a crauti e formaggi fermentati, facilmente reperibili anche nei supermercati italiani.
Da consumare spesso
Perché i batteri probiotici forniscano gli effetti desiderati, bisognerebbe consumarne un miliardo al giorno, ma se l’idea di mangiare sempre crauti fa storcere il naso, si può optare per gli integratori. Ma i fermenti lattici non sono utili solo all’uomo: fanno bene anche al suo migliore amico, il cane, e si utilizzano in itticoltura per aumentare il peso e la buona salute del pesce allevato.
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