Il 20% dei bambini è in sovrappeso con gravi conseguenze sulla salute e la vita sociale, ma una migliore cultura del cibo può aiutare.
Nutraceutica contro l’obesità infantile
Secondo i dati del rapporto Istat Noi Italia 2013 l’obesità interessa il 10% dei connazionali in età adulta, un valore tra i più bassi nel contesto europeo, ma comunque da non sottovalutare visto che si tratta di circa 6 milioni di persone cui aggiungere altri 3 adulti su 10 con problemi di sovrappeso.
Nel nostro Paese l’obesità aumenta dopo i 35 anni, sia per gli uomini sia per le donne, con differenze a svantaggio degli uomini che però si annullano tra le persone anziane. Preoccupante invece è la diffusione del fenomeno tra i più piccoli con il 22,1% dei bambini di 8-9 anni in sovrappeso (due terzi saranno obesi anche in età adulta).
La povertà assurdamente ne è uno dei principali motori perché dove i livelli d’istruzione e reddito sono più bassi si tende a privilegiare alimenti più ricchi di zuccheri e grassi percepiti come gustosi e convenienti.
Obesità in crescita
Una persona è da considerarsi obesa nel caso in cui superi del 60% il proprio peso ideale. In Europa il sovrappeso e l’obesità sono responsabili di circa l’80% dei casi di diabete tipo 2, del 55% dei casi di ipertensione arteriosa e del 35% dei casi di cardiopatia ischemica. Lo stile di vita e l’alimentazione corretti rappresentano gli aspetti di maggiore importanza per il raggiungimento e il mantenimento di un buono stato di salute e si configurano come elementi decisivi nei processi di invecchiamento.
Secondo il Cido, Comitato italiano per i diritti delle persone affette da obesità e disturbi alimentari, l’obesità, oltre a costituire uno dei principali fattori di rischio di insorgenza di numerose patologie croniche, è al contempo un problema sociale e causa di atteggiamenti discriminanti con gravi ricadute per la salute psicofisica dell’individuo.
Un congresso a Milano
Se ne discuterà il prossimo 11 dicembre 2013, al Centro Congressi Stelline di Milano, dove si celebrerà la IV Giornata nazionale per i diritti delle persone affette da obesità e disturbi alimentari con operatori della salute, scienziati, studenti, esponenti delle istituzioni ed esperti di comunicazione. L’iniziativa è sostenuta da Guna, che considera la nutraceutica come prevenzione e integrazione a supporto del trattamento disposto dal professionista della salute. La nutraceutica o nutriceutica è un neologismo coniato dal Dr. Stephen De Felice nel1989 e composto da “nutrizione” e “farmaceutica” e si riferisce allo studio di alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana.
Alimenti funzionali
Gli alimenti nutraceutici sono definiti anche alimenti funzionali. Un nutraceutico è un alimento-farmaco, ovvero un alimento salutare che associa a componenti nutrizionali quali l’alta digeribilità e l’ipoallergenicità, le proprietà curative di principi attivi naturali di comprovata e riconosciuta efficacia. In realtà si dovrebbe fare una distinzione tra l’uso dei termini “nutraceutico” e “alimento funzionale” (o “farmalimento”): mentre il primo si riferisce alla singola sostanza con proprietà medicamentose presente nell’alimento, il secondo termine tende piuttosto a identificare l’intero cibo che presenta proprietà benefiche.
Sostanze naturali
Le sostanze nutraceutiche sono normalmente derivate dalle piante, dagli alimenti e da fonti microbiche. Esempi di nutraceutici sono i probiotici, gli antiossidanti, gli acidi grassi polinsaturi (omega -3, omega-6), le vitamine e i complessi enzimatici che vengono utilizzati per prevenire le malattie croniche, migliorare lo stato di salute, ritardare il processo di invecchiamento e aumentare l’aspettativa di vita.
Cibi arricchiti
I nutraceutici possono essere assunti introducendo nella dieta gli alimenti funzionali, sia sotto forma di cibo tale e quale o sotto forma di cibo arricchito da uno specifico principio attivo (per esempio, latte arricchito con vitamina D o acidi omega-3). Possono essere assunti anche sotto forma di integratori alimentari in formulazioni liquide, in compresse o capsule. E’ evidente nel caso dell’infanzia come contrarre abitudini alimentari sane e conoscere gli alimenti da parte dei genitori sia un efficace presidio contro l’obesità nei bambini.
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