Lo charme di un giardino segreto nel cuore della Milano antica e aristocratica. Rispetto per la tradizione, amore per la qualità, passione per una cucina preparata con ingredienti preziosi e genuini: ecco il nuovo corso di un grande classico, il ristorante milanese Don Lisander.
Don Lisander: sapori che parlano di storia
Sembra un paradosso, ma a Milano al ristorante è ormai più facile mangiare il sushi piuttosto che la cucina milanese di tradizione. Perché, anche i milanesi lo sanno, trovare un locale che unisca i sapori della memoria a qualità e raffinatezza è molto difficile. Eppure c’è ancora qualche oasi felice, per chi vuole ritrovare i sapori di famiglia, oppure per i turisti che vogliono gustare le specialità di una cucina famosa nel mondo per alcune grandi ricette, come il risotto alla milanese con lo zafferano, l’ossobuco o la costoletta, preparati secondo i canoni classici.
Location eccezionale
Racchiuso fra le aristocratiche mura del settecentesco palazzo Trivulzio, il Don Lisander anche nel nome rende omaggio alla meneghinità: questo era il nomignolo affettuoso e dialettale con cui i cittadini milanesi dell’800 chiamavano Alessandro Manzoni, il grande scrittore la cui abitazione si trova a pochi passi. Luminoso ed elegante di giorno, intimo e sofisticato la sera, il ristorante è chic e accogliente, con uno stile semplice e lineare, privo di affettazione, perfetto per pranzi di lavoro riservati, per festeggiare un’occasione o per una romantica cena a due.
Un magico giardino
Il grande dehors affacciato su un inaspettato giardino è invece un luogo suggestivo ed emozionante: ricco di piante e fiori in vaso è un ambiente esclusivo, allestito con gusto e raffinatezza sotto il porticato che conduce all’antica cappella del palazzo e può accogliere fino a 180 ospiti, a cui offre la vista straordinaria e affascinante di un piccolo parco con maestosi alberi secolari. Anche nella stagione fredda, il Don Lisander è una caldo giardino d’inverno dove si festeggiano scintillanti serate mondane, dalla Prima della Scala alle celebrazioni di Sant’Ambrogio, patrono della città, al Natale e al Capodanno.
Tradizione contemporanea
Un’insegna ricca di storia e ben nota in città, che oggi un giovane imprenditore ha deciso di trasformare in modo contemporaneo. “Rinnovare mantenendo in vita la tradizione è l’obiettivo che mi sono prefisso”, dice Stefano Marazzato, manager di lungo corso nel settore del lusso, che guida oggi il ristorante. “L’idea è quella di cambiare ma senza stravolgere. L’arredamento ha subito piccole modifiche in senso attuale, la copertura esterna è stata adeguata alle nuove tecnologie, ma la sensazione di famigliarità è rimasta”.
Ispirazione e innovazione
“Al Don Lisander si fa una cucina di stampo tipicamente milanese – prosegue – i piatti della tradizione sono preparati con materie prime di altissima qualità, scelte con attenzione fra i migliori produttori che garantiscono genuinità e gusto, sono di stagione e a filiera corta. Ma non solo. Ai classici, interpretati con rigore filologico ma sempre secondo un mood molto personale, si affiancano divagazioni creative e gustose, proposte dallo chef Fiorello Nicola Germano, che viene da una lunga esperienza italiana e internazionale: preparazioni leggere, di pesce o vegetariane. Tutto da assaporare con un bicchiere di vino di classe che proviene da una cantina molto curata e fornita di numerose ed eleganti bottiglie di grande pregio”.
Cultura del cibo
Tante sono anche le iniziative di cultura gastronomica che si tengono nel ristorante: degustazioni di prodotti, chef stranieri che vogliono far conoscere le loro creazioni, eventi dedicati. Il nuovo Don Lisander si presenta oggi con le migliori intenzioni per diventare a Milano il punto d’incontro fra modernità e tradizione, attraverso una cucina naturale, elegante e moderna, con sapori equilibrati e interessanti e una presentazione molto curata, offrendo un’esperienza sensoriale autentica e gratificante.
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Foto Ufficio Stampa
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