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Le carote sono più buone se ci si abitua presto al loro sapore, addirittura già nel ventre materno. Il gusto e la predisposizione alle allergie potrebbero determinarsi prima della nascita in conseguenza delle abitudini alimentari delle mamme.

Gusto e allergie: cibo e mamme in attesa

Il gusto e l’abilità di sentire i sapori si sviluppano ancor prima di nascere e queste esperienze sensoriali precoci possono influenzare le preferenze alimentari e il comportamento del nascituro. Per anni pediatri e ginecologi hanno sconsigliato di consumare alcol o cibi piccanti in gravidanza, questo perché il cibo ingerito dalla mamma passa al liquido amniotico in cui il bambino è immerso e viene da lui regolarmente assaggiato.

Le papille gustative del feto si sviluppano dopo appena otto settimane e gli aromi contenuti nel liquido amniotico stimolano i recettori del gusto. Di conseguenza le mamme possono indirizzare i gusti del bambino con la loro dieta durante gravidanza e svezzamento.

Sapori nativi

È dimostrato che i bambini reagiscono in modo più positivo alle carote se il loro sapore risulta familiare perché precedentemente testato nel ventre materno. Le preferenze alimentari cominciano nel grembo materno e si definiscono lungo tutta la vita, modificandosi in base alle esperienze.

Alcuni sapori sono amati istintivamente dai bambini, il dolce per esempio viene accolto con alto indice di gradimento poiché indica una fonte energetica, i carboidrati, importanti per la sopravvivenza umana. Al contrario, il gusto amaro viene respinto a labbra serrate poiché in natura è associato ad alimenti tossici e nocivi e i bambini sono portati a evitarlo. Tuttavia è bene non esagerare con i dolci in tenera età, per evitare un eccessivo consumo di zuccheri nella crescita e in età adulta.

Preferenze innate

Le preferenze alimentari dei bambini non sono le uniche conseguenze associate alla dieta materna durante gravidanza e svezzamento. Claire Mills, professore all’università di Manchester in Inghilterra, studia la relazione tra la dieta materna e le allergie nei bambini. Secondo uno studio di Mills, i bambini israeliani, esposti alle noci molto presto nella loro vita, sviluppano meno allergie a questi cibi rispetto ai bambini in Inghilterra, dove il consumo di noci è sconsigliato ai più piccoli.

Queste nuove scoperte non provano con certezza un collegamento causale tra alimentazione materna e allergie infantili ma avvalorano l’importanza di una sana e variata alimentazione durante la gravidanza e lo svezzamento. Di certo è oggi sempre più importante una corretta informazione sugli ingredienti dei cibi precotti per evitare incidenti ai soggetti suscettibili e allergici.

 

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