Piccoli frutti dalla polpa dolce e zuccherina della palma da datteri che maturano in autunno, dall’altissimo valore nutritivo e dall’elevato contenuto di zucchero, i datteri sono coltivati fin dall’antichità in Nord Africa, Arabia, Iran e India e oggi anche in molti altri paesi a clima caldo.
I datteri in tavola e in cucina
Numerose sono le varietà dei datteri, secondo la morbidezza e la consistenza del frutto: quando sono freschi, in novembre e dicembre, sono lucidi e turgidi e poco appiccicosi, si raccolgono leggermente appassiti e non sono molto più grandi di quelli secchi. Fra i più pregiati ci sono i Deglet Nour, tipici della Tunisia, o i giganteschi e polposi Medjoul israeliani, mentre quelli di consistenza molto secca si utilizzano ridotti in pasta per dolci o per cucina.
Il modo più semplice e diffuso per gustare i datteri è quello di farcirli: con formaggi e frutta secca per gli antipasti, oppure farciti con marzapane e cioccolato, per preparare piccoli dolcetti, ma anche come ingrediente per numerosi dolci.
Ingrediente raffinato
Se li trovi freschi consumali al posto della frutta a fine pasto: quando li acquisti, sceglili soffici e morbidi, soprattutto se sono in stagione. Il colore della buccia è sempre indicativo del grado di maturazione: più è secco e più diventa di colore ambrato scuro.
Comprali preferibilmente già confezionati, garantiscono una migliore sicurezza dal punto di vista dell’igiene e della qualità, perché per le confezioni si selezionano sempre i datteri migliori: quelli più comuni e conosciuti sono solitamente venduti in scatole spesso ancora attaccati al rametto e si possono gustare a fine pasto insieme ad altra frutta secca.
Per utilizzarli, snocciolali in modo facile, incidendoli nel senso della lunghezza con un coltellino appuntito, ma senza tagliarli a metà, poi rimuovi il nocciolo con la punta del coltello. Un’idea facile e veloce: farciscili con un pezzetto di gorgonzola e completa con mezzo gheriglio di noce.
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