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Apre in zona Isola a Milano Io sono VIVA, i dolci e i gelati di Viviana Varese, la gelateria artigianale con pasticceria della chef stellata, che dà lavoro a donne vittime di violenza domestica. 

Io sono VIVA: dolci e gelati di Viviana Varese

Non è solo la stella Michelin a far brillare Viviana Varese. L’eccellenza della chef si rivela anche nel suo fulgido impegno per le cause sociali. Tramite il suo attivismo nei confronti della comunità Lgbtq+ e, più in generale, attraverso una concezione di economia circolare, inclusiva e votata all’integrazione, la chef è stata riconosciuta tra gli “eroi non celebrati”, le cui azioni lasciano un’impronta significativamente positiva all’interno della propria comunità. Con queste premesse nasce Io sono VIVA, dolci e gelati, un luogo che, come recita il nome, celebra l’amore per la vita e per il cibo. 

Chi è Viviana Varese

Viviana Varese nasce a Salerno nel 1974. Figlia d’arte, muove i primi passi nel campo della ristorazione sin da bambina, aiutando i genitori nel ristorante di famiglia. Raggiunta l’età adulta, comincia la sua vera formazione professionale, in Italia e all’estero, che la vede impegnata in ristoranti del calibro de L’Albereta di Gualtiero Marchesi in Franciacorta, El Celler de Can Roca dei fratelli Roca, Enigma di Albert Adrià, Aponiente di Angel Leon in Spagna e Relae di Christian Puglisi in Danimarca. Segue anche corsi di alta pasticceria dal maestro Maurizio Santin, nonché presso il campione del mondo di pasticceria Leonardo di Carlo. 

È un percorso a ostacoli quello di Viviana che, oltre a essere una donna che cerca di emergere in un settore classicamente maschile, è meridionale e omosessuale, e deve fare i conti con misoginia, razzismo e omofobia. Ma il suo nome di battesimo è anche una promessa: Viviana è piena di vita, entusiasmo e coraggio e, finalmente, nel 1999, apre il suo primo ristorante nel lodigiano, Il Girasole. 

La svolta e la stella Michelin

La vera svolta avviene con il suo secondo locale Alice Ristorante, aperto nel 2007 in via Adige a Milano. Nel giro di tre anni, Viviana viene riconosciuta come giovane emergente dal Gambero Rosso e come miglior chef donna dell’anno da Identità Golose. Infine, nel 2011 arriva il riconoscimento che ogni chef desidera maggiormente, e che pochissime donne al mondo possono vantare: la stella Michelin. 

Nel 2014, Alice Ristorante diventa VIVA Viviana Varese, il locale che sorge al secondo piano di Eataly Smeraldo, e il cui menù riflette i valori della chef: etica e stagionalità delle materie prime, creatività, diversità e commistione fra tradizione e innovazione. Anche la sua brigata, il personale di cucina e di sala, è inclusiva, e oltre a vantare una notevole quota rosa, dà lavoro a persone senza distinzione di colore, origine e orientamento sessuale. 

Imprenditorialità fa rima con inclusività

È proprio dal connubio tra alta cucina e amore per l’inclusività che nasce Io sono VIVA, dolci e gelati, il nuovo locale tutto al femminile che vede impiegate donne che provengono dal Cadmi (Centro di Accoglienza delle donne maltrattate).

Le dipendenti, scelte personalmente dalla chef, sono state formate dal personale di VIVA e, attraverso questo progetto, potranno riacquistare dignità e indipendenza economica grazie qualcosa di semplice, come il gelato. Per ogni chilogrammo venduto, verrà donato 1 euro al centro, che da 36 anni offre un rifugio alle donne vittime di violenza domestica. 

Altro in arrivo

Io sono VIVA sorge all’interno del nuovo Mercato comunale di Piazzale Lagosta, in zona Isola a Milano. La sua vetrina è una festa di colori e, oltre al gelato, sul banco troneggiano Paris-Brest, Saint-Honoré, tiramisù e molto altro ancora (tra cui gli appetitosi maritozzi salati), con prezzi nella media rispetto agli standard milanesi. Sempre a Milano, in occasione della Festa della Donna, seguirà una seconda apertura, in via Kramer, angolo via Nino Bixio. 

 

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Foto Ufficio Stampa